Salvatore Parolisi e le allieve della caserma: per lui un nuovo processo

di redazione Blitz
Pubblicato il 7 Marzo 2014 - 11:40 OLTRE 6 MESI FA
Salvatore Parolisi (Foto Lapresse)

Salvatore Parolisi (Foto Lapresse)

ROMA – Salvatore Parolisi è stato rinviato a giudizio, stavolta per un reato militare che riguarda i rapporti tra caporali e soldatesse all’interno della caserma Clementi. Il marito di Melania Rea, già condannato per l’omicidio della moglie, ora dovrà rispondere davanti al giudice di violata consegna, un reato militare che configura un comportamento difforme rispetto a quanto prescritto.

In particolare il processo riguarda comportamenti non proprio leciti all’interno della caserma. Per Parolisi l’accusa parla di bevute con allieve e altri comportamenti simili non previsti dalla disciplina militare. Per altri militari ci sono però accuse più gravi, fino alla violenza sessuale. Scrive il Messaggero:

Ci sono rapporti sessuali che vengono consumati negli ambienti della caserma, soprusi, prevaricazioni, ma anche storie d’amore che nascono e si sviluppano tra un addestramento e l’altro. Parolisi c’è dentro e finisce coinvolto in questa nuova vicenda giudiziaria. A lui viene contestato il reato di violata consegna, perché – ritengono il procuratore militare Marco De Paolis e il pm Antonella Masala, titolari dell’inchiesta – si intratteneva con le allieve a bere, chiacchierare, e chissà che altro ancora. E ieri il gup militare ha deciso di rinviarlo a giudizio disponendo il processo per il 27 maggio davanti alla II sezione penale.

Deve essere stato un periodo difficile, quello tra il 2008 e il 2009 per le giovani pronte ad arruolarsi. La Caserma Clementi oggi è tornata a nuova vita e ha anche un nuovo comandante, ma dai racconti di alcune allieve si respirava un clima da “Full metal Jacket”. Tra maltrattamenti e bacchettate di qualche istruttore – «vi faccio sputare sangue, mi fate schifo, tornate a casa a fare le casalinghe, con quei prosciutti» – alle violenze vere e proprie, come obbligare le allieve a mimare un rapporto sessuale con i pupazzi utilizzati per gli addestramenti. Uno spaccato militare dai contorni pruriginosi, dove c’era molto di più di Parolisi. C’erano, a esempio, il maresciallo Antonio Di Gesù e il caporal maggiore Giancarlo Mosca, che verranno giudicati dal gup il 10 aprile prossimo, ma per violenza sessuale. Mentre un altro soldato, questa volta donna, dovrà presentarsi dal gup l’8 maggio per violata consegna.