TERAMO – Salvatore Parolisi è stato condannato all’ergastolo per l’omicidio della moglie, Carmela Rea, detta Melania.
Il caporalmaggiore Parolisi era accusato di aver ucciso con 35 coltellate la moglie nei boschi di Ripe di Civitella, in provincia di Teramo, il 18 aprile del 2011.
Era accusato di omicidio pluriaggravato, vilipendio e deturpamento di cadavere. Dopo le 35 coltellate il corpo di Melania venne infatti spogliato, e le vennero conficcate due siringhe nel petto e sul pube.
Una sentenza severa, quella del tribunale di Teramo, considerato che arriva con il rito abbreviato: se l’imputato non lo avesse chiesto probabilmente sarebbe arrivato anche l’isolamento. A Parolisi sono state comminate tutte le sanzioni accessorie, dall’interdizione perpetua dai pubblici uffici alla perdita della patria potestà genitoriale.
Alcuni parenti di Melania Rea, presenti al processo, hanno applaudito dopo la lettura della sentenza. Parolisi non ha assistito alla lettura della sentenza. Quando il giudice ha iniziato a leggere il dispositivo di condanna l’uomo non era stato ancora portato in Aula. A quel punto la lettura è stata interrotta e il caporale è stato fatto entrare, ma quando gli è stato chiesto se volesse assistere alla lettura del verdetto, ormai chiaro, ha detto no. E dopo la lettura della sentenza avrebbe ripetuto ai suoi avvocati: ”Innocente, sono innocente”.
All’epoca dell’omicidio Melania Rea aveva 28 anni, la figlia della coppia, Vittoria, diciotto mesi. Ora Parolisi ha perso anche la patria potestà. La piccola Vittoria verrà affidata ai nonni.
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