Il verbale di Parolisi: “Salvatò, sei stato tu?”. “No, con Melania era un bel periodo”

Pubblicato il 18 Agosto 2011 - 18:42 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Il 16 maggio scorso Salvatore Parolisi non era ancora accusato dell’omicidio della moglie Melania Rea, tantomeno indagato. Era una semplice persona informata sui fatti, chiamata a raccontare davanti al pubblico ministero come erano andate le cose il giorno della scomparsa della moglie. Ma già allora il suo racconto suonava poco convincente per il magistrato che infatti gli fa notare che nei giorni della scomparsa della moglie, quando ancora non era stato trovato il cadavere, lui era più preoccupato a telefonare all’amante Ludovica per dirle di cancellare ogni traccia della loro relazione da Facebook.

Fino alla domanda: “Salvatò, sei stato tu?”, ma lui, tra le lacrime, nega qualsiasi coinvolgimento. Ecco parte del verbale di quell’interrogatorio, pubblicata dal sito di Repubblica.

Il pm Monti: “Eh… però quello che ti ho detto pure prima che non vorrei ritrovarmi tra dieci giorni che noi scopriamo qualcos’altro che tu oggi ci stai negando, come abbiamo scoperto di Ludovica che era una relazione importante, non una storiella, che durava, che vi siete continuati a sentire insomma in qualche modo ce l’hai detto tu adesso fino all’altro ieri, non vorrei che fra dieci giorni ti devo richiamare, che poi dopo rischio di non doverti, di non poterti, richiamare come testimone perché se tu mi menti anche adesso, e noi qualcos’altro scopriamo, dopo io non ti richiamo più come testimone, dopo a qual punto non mi fido più di te, incomincio a farmi brutti pensieri, capisci, io ti sto chiamando come testimone, però tu quello che stai dicendo, io da te vorrei un contributo, che tua moglie è stata uccisa con una tecnica militare, da assalto alla sentinella… (lunga pausa)… tu la conosci meglio di me com’è la tecnica militare di assalto alla sentinella, no? Non te la devo spiegare, ci stanno sui manualetti… che si legge…”.

Risponde Parolisi: (Lunga pausa) … “Cioè in che senso questo?”

Monti: “E’ una tecnica con coltellate da dietro, all’improvviso, cioè una tecnica simile, adesso non è che dico assolutamente militare, ma una tecnica militare diciamo, sembra dal modo in cui è stata uccisa, io per questo vorrei da te i contributi, non perché ti preoccupi di Ludovica…”.

Sempre Monti: “… c’era qualcosa che non andava tra te e Melania. Non era più un rapporto di amore…”

Parolisi: “… invece no… anzi proprio in questi mesi qua era proprio il periodo, veramente bello perché avevamo avuto quegli alti e bassi quando è successo quella cosa … poi dopo Il periodo estivo, non ricordo se era giugno o luglio, il fatto che mi sono inventato di Paola così… Però io le ho detto: “Senti, è una storia che ho incontrato quella donna che piangeva così, mi ha fatto tenerezza… mi sono avvicinato: così l’ho conosciuta, ma non ho avuto nessunissimo rapporto di… cioè di sesso che…”. E quindi l’ho buttato lì così… ”

Monti: “Quello che non torna è che il 17 (aprile) ti senti con Ludovica…lei ti aspetta giù, tu le dici questa cosa… che dovevate addirittura separarvi. Il 19 la richiami quando ancora tua moglie non si sapeva se era viva o se era morta per dirle di togliersi da facebook e gli dici pure che forse tua moglie si è allontanata perché temeva la separazione, come cazzo facciamo a credere a queste cose Salvatò?”.

Parolisi:… (Lunga Pausa)… “Pensi se mi ero preparato tutte queste cose qua (piagnucola) … quello che voglio dire a lei, gli vado… il 17 la chiamavo… il 19 la chiamavo, facevo… cioè non cancellavo io tutto su facebook, c’era bisogno che lo facessi fare a lei”.

Monti: “Chiudiamo… vuoi dire qualcos’altro Salvatò… io mi sono stufato… sono stanco… ma stanco non stanco… perché io sto qua pure… sono stufo di fare le domande insistenti. Tu dovresti essere il primo a dirci fin dal primo giorno tutto, ogni aspetto, ogni cosa, dovresti diventare pazzo, per il fatto che tua moglie è stata uccisa in quel modo, a coltellate, fatta ritrovare sfregiata sulle gambe, nel posto dove tu ci hai fatto l’amore venti giorni prima, o un mese prima quello che è. Tu dovresti essere il primo a rivelarci… a metterti davanti a noi come una trasparenza, no che ci nascondi il telefonino di Ludovica e la storia della milanese, della siciliana…quindi mi sono stufato, se c’hai qualche altra cosa da dire dillo adesso, poi chiudiamo il verbale…”.

Parolisi: “Io non devo dire niente”.