Saman Abbas, il fratellino di 16 anni conferma: “L’ha uccisa mio zio”, ricercato con uno dei cugini

di Alberto Francavilla
Pubblicato il 18 Giugno 2021 - 12:39 OLTRE 6 MESI FA
Saman Abbas, il fratellino di 16 anni conferma: "L'ha uccisa mio zio", ricercato con uno dei cugini

Saman Abbas, il fratellino di 16 anni conferma: “L’ha uccisa mio zio”, ricercato con uno dei cugini (Foto d’archivio da video)

Il fratellino di Saman Abbas conferma: a ucciderla è stata lo zio. Il 16enne lo ha ribadito nell’incidente probatorio davanti al gip del tribunale di Reggio Emilia.

Saman è scomparsa da Novellara (provincia di Reggio Emilia) alcune settimane fa, dopo aver rifiutato un matrimonio combinato. Ora si indaga per omicidio e gli accusati sono proprio lo zio e due cugini. I genitori di Saman sono invece andati in Pakistan.

Il fratellino di Saman Abbas dice che l’ha uccisa lo zio

Il fratellino di Saman Abbas ha dunque confermato quello che aveva detto nel primo interrogatorio. La testimonianza del minore contro lo zio è stata cristallizata, confermando quanto già aveva detto agli inquirenti sull’omicidio della sorella diciottenne. L’audizione protetta stamattina in tribunale davanti al gip a Reggio Emilia era cominciata alle 9.30 ed è durata poco più di due ore. 

Il giovane aveva confidato agli inquirenti, come era emerso dall’ordinanza del giudice, che ad uccidere la sorella strangolandola sarebbe stato lo zio.

Il ragazzo 16enne era stato trovato proprio in compagnia dello zio (lasciato poi andare non essendo ancora spiccato all’epoca il mandato di cattura) a Imperia, a un controllo di polizia, il 10 maggio. E da qui è stato poi accompagnato in una struttura protetta nella quale si trova sotto protezione per timore di ritorsioni.

di ritorsioni.

Il fratellino di Saman aveva tentato di fuggire da una struttura protetta

Da questa località – come ha riportato la Gazzetta di Reggio – avrebbe tentato di fuggire, per motivi ancora da chiarire. All’incidente probatorio assisterà in collegamento dal carcere anche il cugino di 28 anni, arrestato il 28 maggio scorso a Nimes, in Francia. Mentre tentava di raggiungere alcuni parenti dai quali rifugiarsi in Spagna, con un Flixbus diretto a Barcellona.

Una volta consegnato alle autorità italiane il 9 giugno a Ventimiglia, ha però detto nell’interrogatorio di garanzia, di essere estraneo alla vicenda. È l’unico ad essere finito in manette dei cinque indagati.

Gli indagati per l’omicidio di Saman Abbas

Con lui, tra gli iscritti nel registro del pm Laura Galli, titolare del fascicolo d’inchiesta per omicidio premeditato, vi sono lo zio e un altro cugino. Entrambi sono ricercati in mezza Europa, dove si crede si nascondano.

I tre sono i protagonisti del video ripreso dalle telecamere di videosorveglianza fuori dalla casa di Novellara dove vivevano e lavoravano gli Abbas. Nelle immagini si vedono mentre con pale, piede di porco e secchio si dirigono il 29 aprile scorso, nei campi.

I carabinieri che seguono le indagini, sono convinti che stessero scavando la buca per occultare il cadavere, il giorno prima della presunta uccisione avvenuta tra il 30 aprile e il primo maggio. Del corpo della ragazza però, nonostante le ricerche incessanti con sofisticati strumenti e cani molecolari nelle campagne e tra le serre del casolare nella bassa Reggiana, non vi è per ora ancora alcuna traccia.

I genitori di Saman latitanti in Pakistan

Così come sono latitanti anche i genitori di Saman. Il padre Shabbar, 46 anni e la madre Nazia Shaheen, si sono rifugiati in Pakistan dove sono partiti con un biglietto di sola andata il primo maggio da Milano Malpensa per Lahore (abitano in un villaggio rurale nella zona del Punjab, vicino Mandi Bahuaddin), come testimoniano le liste d’imbarco e le telecamere al gate dell’aeroporto.