San Mauro Torinese, trovato in hotel il latitante accusato dell’omicidio di un giornalista olandese nel 2016

di redazione Blitz
Pubblicato il 8 Gennaio 2020 - 14:27 OLTRE 6 MESI FA
Torino, trovato in hotel il latitante accusato dell'omicidio di un giornalista olandese nel 2016

L’hotel di San Mauro Torinese in cui è stato trovato il latitante (Ansa)

TORINO  –  Si era nascosto in un hotel di San Mauro Torinese (Torino) Aleksejs Rustanovs, latitante lettone di 29 anni ritenuto coinvolto nell’omicidio del giornalista olandese Martin Kok, ucciso nel 2016. I carabinieri lo hanno individuato durante un controllo nell’albergo, dove risultava registrato come Christopher Hughs.

Rustanovs era colpito da mandato di arresto europeo emesso dalle autorità scozzesi ed è considerato il capo di un’associazione criminale con finalità di traffico internazionale di droga e armi. Nel caso Kok è accusato di omicidio volontario, rapimento, sequestro con presa di ostaggi, furti con uso di armi, traffico di stupefacenti, traffico di armi munizione ed esplosivi, criminalità informatica, riciclaggio e lesioni gravi.

Secondo quanto emerso dalle indagini, il motivo per cui Kok, scrittore e blogger di cronaca nera con un passato da criminale, è stato ucciso sarebbe legato alla pubblicazione sul suo blog dei nomi di alcuni criminali. 

L’omicidio di cui è accusato Aleksejs Rustanovs avvenne nel parcheggio di un sex club a Laren, cittadina di poco più di undicimila abitanti nella parte settentrionale dei Paesi Bassi. La vittima, seduta nella sua auto, venne raggiunta da numerosi colpi di pistola.

Personaggio controverso, Kok aveva solo 49 anni. La sua carriera criminale era iniziata col commercio di cocaina a Volendam, quando era ancora adolescente. Condannato a cinque anni di carcere nel 1989 per avere picchiato con uno sgabello da bar un 21enne, morto per le ferite, era stato condannato anche per un altro omicidio e per vari casi di estorsione.

Per sostenersi in carcere, creò Butterflies Crime, diventato il blog criminale più visitato nei Paesi Bassi. Una “discarica oscura di informazioni criminali”, come veniva definito, diventato ben presto fonte autorevole per gli stessi media. (Fonte: Ansa)