San Siro, terzo anello oscilla: “Nessun pericolo”. Ma con la stagione dei concerti…

di Filippo Limoncelli
Pubblicato il 23 Aprile 2019 - 10:03 OLTRE 6 MESI FA
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San Siro, terzo anello oscilla. Ma nessun pericolo

MILANO – Dopo le oscillazioni anomale registrate al terzo anello dello stadio San Siro lo scorso 7 aprile nel corso di Inter-Atalanta, la società nerazzurra e quella rossonera hanno emesso una nota congiunta nella quale si evidenzia la totale assenza di problemi: “Non vi è alcun pericolo per la sicurezza e non devono essere presi provvedimenti in merito”. L’oscillazione sospetta, con movimenti fino a cinque centimetri, aveva lasciato qualche preoccupazione sullo stato dell’impianto milanese. Il fenomeno oscillatorio, infatti, ha messo in moto la macchina dei controlli per lo stadio, che però hanno voluto immediatamente rassicurare tutti: San Siro non ha alcun problema. Dopo un’attenta analisi affidata all’Ingegnere Gian Michele Calvi, le due società hanno reso noto che non c’è stata alcuna diminuzione dei coefficienti di sicurezza dello stadio e che non è necessario prendere specifici provvedimenti.

“Intendiamo fare chiarezza – hanno voluto precisare i due club – sulle recenti notizie pubblicate da alcuni media relativamente allo stato di mantenimento dello stadio di San Siro e all’agibilità del terzo anello. Nel corso del costante monitoraggio a cui l’impianto cittadino è sottoposto a cura del Politecnico di Milano è stato rilevato, il 7 aprile, un fenomeno di vibrazione, in un settore specifico del terzo anello, superiore ai normali parametri. A seguito di questo episodio, sono state attivate da parte del Comune di Milano (proprietario dell’impianto) le procedure necessarie per analizzare il fenomeno, verificandone entità, dinamica e possibili impatti. L’analisi, affidata dall’Amministrazione comunale all’Ingegnere Gian Michele Calvi, ordinario di tecnica delle costruzioni della Scuola Universitaria Superiore IUSS di Pavia, ha evidenziato che il fenomeno registrato non ha indotto diminuzioni dei coefficienti di sicurezza della struttura e che pertanto non debbono essere presi specifici provvedimenti in merito”.  

Nella sua relazione il professor Calvi, spiega il Corriere della Sera, suggerisce però alcune semplici contromisure per risolvere il problema che rischia di condizionare anche la stagione estiva dei concerti. Il problema infatti si verifica “se qualche centinaia di persone al terzo anello — spiega — si mette a saltare con una frequenza di 3 herz”. In parole semplici: “Tre salti al secondo, senza staccare la punta del piede. Non è così semplice, comunque”. Ma se “durante una partita le probabilità che succeda sono molto basse” – durante Inter-Roma i tifosi giallorossi erano stati decentrati rispetto al solito -, discorso diverso vale per i concerti: “Con il giusto ritmo della musica può verificarsi”. Nella relazione si consiglia di allargare lo sguardo all’intero stadio. Dai dati esaminati, per frenare le vibrazioni basterebbe un intervento “abbastanza semplice, un mese di cantiere”, per aumentare le capacità di disperdere le forze a cui la struttura può essere sottoposta: “Basterebbe aggiungere qualche dissipatore e qualche ulteriore vincolo che colleghi le tribune alle travi di sostegno”. 

La conclusione rassicurante: “Anche sulla base dei risultati dell’analisi condotta dall’esperto strutturista – concludono Milan e Inter – la Commissione Provinciale di Vigilanza ha confermato la presenza delle condizioni di agibilità dello stadio contestualmente adottando talune misure di gestione operativa del pubblico destinato al terzo anello tali da non interferire comunque con la complessiva fruibilità dei servizi dell’impianto. I club, e la società MI-Stadio incaricata della gestione dello stadio, hanno preso atto delle conclusioni delle analisi tecniche effettuate così come delle successive valutazioni ed indicazioni della Commissione Provinciale di Vigilanza alle quali si atterranno rigorosamente nella gestione operativa dell’impianto. I club e MI-Stadio assicureranno inoltre all’Amministrazione e ai diversi organismi preposti la propria massima collaborazione per permettere loro un continuo monitoraggio dello stato dell’impianto ed una verifica delle più adeguate misure da eventualmente adottarsi nella gestione operativa della struttura”. (fonte ANSA – CORRIERE)