Sandri, Santanchè su Fb: “Un agente che sbaglia non è un assassino”

Pubblicato il 15 Febbraio 2012 - 15:58 OLTRE 6 MESI FA

Daniela Santanchè

FIRENZE, 15 FEB – ”Gli uomini delle forze dell’ordine anche se sbagliano non sono mai assassini”: non c’e’ il nome di Luigi Spaccarotella, ma il post su Twitter e su Facebook di Daniela Santanche’ ha raccolto in meno di quattro ore oltre 2.200 commenti. Quasi tutti sono negativi e spesso mettono esplicitamente in relazione il giudizio espresso dalla parlamentare del Pdl con la vicenda del poliziotto condannato per l’omicidio di Gabriele Sandri e da oggi in carcere. Il piu’ leggero e’ ”Vergognati” o ”vorrei vedere fosse successo a tuo figlio”, quindi una sequela di epiteti insulti. Uno dei commenti e’ ”…lo dicevano anche quelli della Uno bianca…”, molti ”Giustizia per Gabriele” ed anche ”ricordiamocelo alle prossime elezioni” oppure ”un poliziotto che sbaglia deve pagare, come voi politici”. Rari i commenti in difesa, tra cui ”cara Daniela, tutti hanno capito il senso della tua frase ma vogliono strumentalizzarla”. In 166 hanno cliccato su ”mi piace”.

Analoga accoglienza aveva avuto un precedente e recente post della parlamentare, postato ieri con l’invito a seguirla su Mattino 5 per discutere della vicenda del vigile di Milano indagato per omicidio volontario per aver sparato, uccidendo un cileno di 28 anni lunedi’ scorso. Anche in questo caso gran parte dei commenti, in totale un centinaio, sono stati negativi. I ”mi piace” una quarantina.

“Devo pensare che per la Santanchè la legge non è uguale per tutti”: lo ha detto a Sky Tg24 Giorgio Sandri, padre di Gabriele, replicando a Daniela Santanchè. “Mi dispiace – ha detto ancora Giorgio Sandri – perché noi abbiamo sempre cercato di mandare messaggi diversi, abbiamo affrontato questo processo combattendo contro un individuo che si è macchiato di un delitto e di un gesto scellerato, non certo contro le istituzioni e tanto meno contro la polizia. Ho sempre detto, e ancora oggi voglio ricordare, che le prime persone a spendere parole per Gabriele, e per noi, sono stati il Capo della Polizia e il Capo dello Stato”.