Sant’Anna di Stazzema: è morta Cesira Pardini a 96 anni. Salvò due sue sorelline dall’eccidio nazi-fascista

Cesira Pardini aveva 18 anni quel 12 agosto 1944, il giorno dell'eccidio nazista a sant'Anna di Stazzema: strappò al massacro due sue sorelline, è morta oggi a 96 anni

di Redazione Blitz
Pubblicato il 1 Aprile 2022 - 14:02 OLTRE 6 MESI FA
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Sant’Anna di Stazzema: la fossa comune ricavata davanti alla piazza della chiesa. Nell’eccidio nazi-fascista furono assassinate 560 persone (Ansa)

Sant’Anna di Stazzema: è morta Cesira Pardini. E’ morta a 96 anni Cesira Pardini, scampata all’eccidio nazifascista di Sant’Anna di Stazzema (Lucca). Medaglia d’oro al merito civile, quel 12 agosto 1944, mise in salvo due sue sorelline, Adele e Lilia e un altro bambino.

Sant’Anna di Stazzema: è morta Cesira Pardini

Nella strage, costata la vita a 560 persone, morirono la madre e altre due sorelle di Pardini, Maria, e Anna, quest’ultima la più piccola vittima della strage. Aveva una ventina di giorni di vita.

A dare notizia della scomparsa il sindaco di Stazzema Maurizio Verona. “Ho appreso la notizia della scomparsa di un altra superstite dell’eccidio di Sant’Anna di Stazzema”, scrive il primo cittadino su Fb.

12 agosto 1944, l’eccidio nazi-fascista a Sant’Anna di Stazzema

“Un caloroso abbraccio ai suoi familiari, e un enorme Grazie a Cesira per essere stata una ambasciatrice di Pace e di Memoria”.

Cesira Pardini aveva 18 anni quando si verificò la strage. Fu testimone al processo a Spezia davanti al tribunale militare per l’eccidio.

Dai suoi racconti il film di un massacro. “Mia madre era contro il muro, con” Anna “in braccio. Abbiate pietà almeno di questa creatura, ha gridato. Quello, era un italiano, ha estratto il revolver e glielo ha puntato alla testa. Mamma ha fatto appena in tempo a dirci di salvarci, di scappare. Si è aperta la porta del fondo. Ho preso l’Adele, la Lilia, ho buttato dentro la Maria, che era tutta a pezzi. Le cadeva un braccio, aveva una gamba staccata. Continuavano a mitragliare da tutte le parti, e noi siamo state immobili, in silenzio…”.