Garimberti: “Annozero può ricominciare ma non decido da solo”. Santoro scioglie la riserva: “Torno a settembre”

Pubblicato il 7 Giugno 2010 - 19:47 OLTRE 6 MESI FA

Michele Santoro

E’ pace fatta tra il presidente Rai Paolo Garimberti e Michele Santoro, Annozero ricomincerà a settembre. Ad annunciarlo è lo stesso conduttore del contestato programma di Raidue, dopo una conferenza stampa infuocata a viale Mazzini, nella quale il giornalista aveva chiesto al presidente Rai cosa volesse fare del suo programma. Subito dopo è giunto l’ok di Garimberti che riprendendo la rituale formula utilizzata all’inizio di ogni puntata della trasmissione di Santoro ha detto: “Adesso Annozero può cominciare”. Garimberti ha spiegato che Santoro è una risorsa per la Rai, e rivolgendosi a lui ha ribadito: “Quel cerino che hai acceso e che tu ora non vuoi più e che ti spaventa tanto, me lo prendo volentieri io e ci metto la faccia, come ho sempre fatto e sempre farò nella mia vita professionale”.

Immediata è arrivata anche la controreplica di Santoro che in una nota ha spiegato come il Presidente fosse stato “informato meticolosamente e passo per passo degli sviluppi” che riguardavano la sua vicenda. “Comunque egli la pensi a riguardo – aveva ribadito Santoro – avevo chiesto che si pronunciasse con chiarezza e adesso lo ha fatto. Le chiacchiere stanno a Zero. Anzi ad Annozero. Perciò spenga pure il cerino e accenda la tv. Torniamo a settembre”.

Il botta e risposta Santoro-Garimberti. Il conduttore, in conferenza stampa, aveva esplicitamente dichiarato: “Se Garimberti mi dice rimani, io rimango fino ad aprile, maggio del prossimo anno”, mentre il presidente Rai a sua volta aveva lanciato una domanda indiretta al giornalista: “Perché, prima di avviare con la Direzione Generale una trattativa per la sua uscita, non è venuto da me a chiedermi se volevo Annozero in onda? – ha detto – se lo avesse fatto prima, gli avrei risposto esattamente come quei consiglieri con cui si è consultato: ‘non e’ il momento di interrompere Annozero”. “Va necessariamente chiarito, per sgombrare il campo da ogni possibile interpretazione equivoca e malevola – ha concluso Garimberti – che il Presidente non ha aziendalmente il potere di prendere da solo le decisioni che riguardano Annozero, Michele Santoro o le sue vertenze con la Rai. E questo Michele lo sa bene. Come sa bene che io non lo costringerei mai, contro la sua volontà, a fare ora e per sempre “Annozero”.

Il direttore generale Masi. Sulla vicenda, infatti, è intervenuto anche il direttore generale di Viale Mazzini, Mauro Masi. “Ricordo a tutti, per quanto dovrebbe essere superfluo, che i poteri di proposta al Consiglio di Amministrazione, anche sui palinsesti e sulle singole trasmissioni, spettano al Direttore Generale dell’Azienda – ha sottolineato Masi – In quest’ottica ho proposto il 18 maggio scorso un accordo con Michele Santoro ampiamente e autenticamente consensuale i cui termini sono stati approvati all’unanimità, salvo due astensioni, dal CdA. Continuo ad attenermi al mandato ricevuto e ad implementare le delibere consiliari approvate”.

Liofredi. Tanti i momenti caldi della conferenza stampa tenuta nel primo pomeriggio da Santoro, in particolare quando ha preso la parola il direttore di Raidue Massimo Liofredi e incalzato dal giornalista Luca Telese a dire esplicitamente se voglia o meno Santoro in azienda. “Santoro è una risorsa ma il problema Santoro non sono io a doverlo affrontare”, ha detto Liofredi.

“Mobbing contro di me”.“Come lo volete chiamare “mobbing”? Lo volete chiamare “violenza”?”, è stata l’ultima frase lanciata da Santoro per chiudere la conferenza stampa organizzata per fare chiarezza sul suo futuro in Rai dopo una domanda di un giornalista di Libero, per spiegare il perché Michele Santoro ha iniziato la trattativa per la sua uscita dall’azienda. Un anno, ha spiegato il conduttore, costellato di minacce, diffide, avvertimenti, che hanno reso il suo lavoro “difficile se non impossibile”. “In quest’anno me ne hanno fatte di tutti i colori, ci sono i documenti che parlano chiaro”. E l’intera vicenda “nasce dall’attacco che una persona ha subito per un intero anno. L’idea di un’altra stagione nella quale cominciano a parlare del contratto di Marco Travaglio, quest’anno per sei puntate l’ho avuto in trasmissione senza che ci fosse ancora il contratto. E poi c’è Vauro con le sue vignette che non piacciono a tutti, e qualcuno dice licenziamolo, e poi gli ospiti da pagare e non riesci a farlo”.

Stipendi e consulenze. “Una cosa è lo scontro politico ed editoriale, altra cosa è lavorare in un’azienda che trama per metterti fuori gioco” ha detto Santoro. “Però – ha precisato – l’unica scelta è tra Annozero o l’accordo, terzium non datur. Non starò due anni chiuso in una stanza ad aspettare”. “Annozero è stata la trasmissione più seguita quest’anno ma per la Rai non è irrinunciabile, vuole varamente che vada in onda? Me lo dicano, me lo dica Garimberti”, ha spiegato quindi Santoro aggiungendo che “stipendi e consulenze Rai devono essere messi sul web”. “Non sono io che devo decidere – afferma il giornalista – è l’azienda che deve decidere. Se il presidente Garimberti mi dice ‘Rimani, fallo Annozero io resto e ad aprile-maggio del prossimo anno vediamo anche insieme quali sono i programmi più giusti da fare, gli restituisco la ‘libertà editoriale’”. Altrimenti, “se non ce la fate a reggere questo fatto, perché non ce la fate, è inutile che scaricate su di me la situazione. Dite che insieme abbiamo trovato un accordo, io lo firmo e me ne vado”.

“Una cosa è lo scontro politico ed editoriale altra cosa è lavorare in un’azienda che trama per metterti fuori gioco” ha detto Santoro riferendosi al cambiamento nei suoi rapporti con l’azienda dopo l’inchiesta di Trani.

Poi una stoccata a Calderoli e alla classe politica sui compensi dei calciatori ridotti per aiutare la ripresa: “Pura demagogia che mi disgusta e mi fa schifo”. Sul caso Dandini Santoro ha commentato: “Senza di lei RaiTre va in rovina”. “Il fatto di farci assomigliare a Mediaset è l’unico scandalo avvenuto nel paese senza reazione adeguta. Queste sono le scelte editoriali di cui noi dobbiamo parlare. Ad aprile, maggio della prossima stagione restituisco la libertà all’editore”. “Se cerco di far nascere qualcosa di nuovo, ecco che la sinistra inalbera il vessillo dell’esclusiva. Il cerchio diventa mortale”. E’ uno dei passaggi più forti dell’intervento di Michele Santoro. “Insomma tutti prendono la liquidazione ma io che devo fare la devo devolvere a Paragone?”, ha detto il conduttore con toni molto accesi.

Rizzo Nervo. “Sulla vicenda Santoro è sbagliato lasciare le decisioni al CdA della Rai, non lo si deve chiedere al CdA perchè si avrebbe un voto politico e ci si dividerebbe su differenti scelte di tipo editoriale dell’azienda, con una parte del CdA che non accetta che i palinsesti vengano decisi fuori”, ha detto Nino Rizzo Nervo, consigliere Rai, intervenuto durante la conferenza stampa. Rizzo Nervo ha aggiunto che l’iniziativa di Santoro “è molto utile perchè consente di fare chiarezza sulle decisioni aziendali”. Quanto al fatto che Santoro questa mattina abbia chiamato direttamente in causa prima di tutto il presidente Garimberti, per Rizzo Nervo “è giusto porre la domanda a lui e la risposta deve essere molto chiara. Se Garimberti dice sì, la vicenda non è necessario che torni all’esame del CdA”.

Il mistero del palinsesto. Intanto nei palinsesti autunnali, la cui bozza è ancora nelle mani del direttore generale Mauro Masi e dovrebbe approdare nel Consiglio di amministrazione di martedì prossimo, Annozero sembra non comparire.