Sara Di Pietrantonio, Vincenzo Paduano: “Ero vicino a lei, poi la fiammata”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 8 Giugno 2016 - 13:55 OLTRE 6 MESI FA
Sara Di Pietrantonio, Vincenzo Paduano: "Ero vicino a lei, poi la fiammata"

Sara Di Pietrantonio, Vincenzo Paduano: “Ero vicino a lei, poi la fiammata”

ROMA – Vincenzo Paduano ha confessato l’omicidio di Sara Di Pietrantonio e cominciano ad emergere i particolari del delitto. Agli inquirenti, scrive il settimanale Giallo, Paduano ha raccontato di aver visto la fiammata dopo aver dato fuoco a Sara e di essersi allontanato. Una ricostruzione di un delitto efferato: l’ex fidanzato ha appiccato il fuoco dopo aver teso un agguato alla ragazza, per poi allontanarsi dalla scena del delitto senza prestare soccorso, né tentare di spegnere le fiamme, dimostrando di non aver avuto nessuna esitazione.

Il settimanale Giallo scrive che il giudice Paola della Monica ha convalidato il fermo di Paduano e riporta alcune delle dichiarazioni rese dall’ex fidanzato di Sara Di Pietrantonio durante la confessione:

“Eravamo vicini. C’è stata una fiammata. Me ne sono andato”.

Nel provvedimento del fermo emesso dal giudice, si legge:

“È certo che quando il corpo di Sara ha preso fuoco, Paduano si è allontanato senza prestare soccorso alla vittima e senza, dunque, neppure tentare di spegnere le fiamme”

Paduano ha rilasciato diverse versioni agli inquirenti sulla notte tra il 28 e il 29 maggio quando ha seguito l’ex fidanzata Sara, l’ha affrontata e poi l’ha aggredita e uccisa. Il settimanale Giallo scrive che prima ha cercato di costruirsi un alibi:

“Facevo il turno di notte. Verso le 2 sono uscito per andare con una prostituta”.

Poi, inchiodato dai filmati, ha cominciato a cambiare la sua versione dei fatti:

“Abbiamo cominciato a litigare e io ho tirato fuori una bottiglietta di alcol che avevo portato. L’ho spruzzato nell’auto, anche addosso a Sara. Ma volevo solo spaventarla. Quando è scappata ho deciso di rincorrerla. Eravamo vicinissimi. Poi non so bene che cosa è successo. Mi sono acceso una sigaretta e lei ha preso fuoco”.

Davanti al giudice delle indagini preliminari la versione, scrive Giallo, cambia ancora:

“Innanzitutto contesto che si sia trattato di un gesto premeditato. Non saprei ricostruire perfettamente la scena, ho dato una versione nei giorni scorsi, probabilmente ne darò altre. Mi sono state proposte delle ipotesi su come potrebbe essere andata la vicenda, io ne ho in mente varie, non so quale sia quella vera. Faccio uso di cannabis. Non mi è chiaro quanto accaduto. Sono certo che non era un gesto premeditato perché mai avrei voluto farle del male… Io non ho aggredito Sara, lei è scappata dalla macchina perché avevo già aperto la bottiglietta di alcol e l’avevo versata in macchina. Io le sono corso dietro. Non ho usato l’accendino. Non l’ho fatto apposta. Non era mia intenzione. Abbiamo litigato”.