Sarah, il procuratore: “Non credo alle coincidenze, specie se troppe”

Pubblicato il 1 Ottobre 2010 - 14:48 OLTRE 6 MESI FA

Sarah Scazzi

Dà a intendere di credere poco alle coincidenze ”specie se sono troppe” il procuratore della Repubblica di Taranto, Franco Sebastio. E’ chiuso nel riserbo, il capo della procura tarantina, ma – parlando con l’Ansa – sulle novità delle ultime ore come il ritrovamento del cellulare semibruciato di Sarah Scazzi, si lascia andare alla considerazione sulle ‘coincidenze’.

Sebastio non si sbilancia ma in ambiente investigativo, a quanto si capisce da altre fonti, non si ritiene verosimile che sia stato casuale che il telefonino di Sarah sia stato ritrovato proprio dallo zio della quindicenne scomparsa, Michele Misseri, il papà di Sabrina, proprio la cugina con la quale Sarah il giorno della scomparsa sarebbe dovuta andare al mare. D’altro canto, Misseri aveva lavorato con altre persone nel fondo agricolo dove ha trovato il telefonino e nessuno aveva notato il cellulare ripulendo il fondo agricolo. Probabilmente il cellulare è stato gettato lì dopo che le fiamme appiccate a stoppie e foglie secche erano già quasi consumate e forse è stato gettato proprio nel fondo dov’era stato al lavoro Misseri come per un ‘segnale’.

”Continuiamo – dice Sebastio – a seguire tutte le ipotesi. Naturalmente ce ne sono di meno attendibili, ma siamo ancora nella fase in cui non possiamo abbandonare alcuna pista”. ”E’ un impegno senza precedenti – ha aggiunto – come testimoniato anche da esponenti delle istituzioni, quello che si sta mettendo in campo sin dal primo giorno. Bisogna lavorare con pazienza”.