Sarah Scazzi, avviso di garanzia a Cosima Serrano per concorso in omicidio

Pubblicato il 23 Maggio 2011 - 15:24 OLTRE 6 MESI FA

Cosima Serrano

ROMA – Concorso in omicidio, sequestro di persona e soppressione di cadavere. Sono questi i motivi per cui è stato recapitato un avviso di garanzia a Cosima Serrano, dopo mesi di sospetti e illazioni sul ruolo che la donna potrebbe aver avuto nel delitto di Sarah Scazzi.

Cosima, moglie di zio Michele e madre di Sabrina Misseri, entra così ufficialmente nell’inchiesta, unico membro della famiglia Misseri a esserne stata ancora fuori. E’ stato l’avvocato Franco De Jaco, legale di Cosima, a rendere noto il provvedimento durante un’intervista a “Chi l’ha visto?”. Il legale ha spiegato che “è un atto dovuto in riferimento alle perizie genetiche in programma il 25 maggio”.  Questo test riguarda la comparazione dei Dna, cosa chiesta dalla procura in relazione ad una delle ultime versioni dell’omicidio date da Michele Misseri e al conseguente sequestro di due compressori che i carabinieri fecero nel garage di casa Misseri. In una lettera inviata al suo avvocato e datata 9 febbraio 2011, Michele Misseri si è infatti nuovamente autoaccusato del delitto scagionando la figlia Sabrina, in precedenza da lui stesso accusata.

Michele Misseri scrive di aver strangolato Sarah con una corda nel garage di casa (dove la quindicenne sarebbe scesa per averlo sentito urlare): l’omicidio sarebbe avvenuto in un impeto d’ira scaturito dal fatto che non riusciva a far partire il suo trattore. Sarah, cadendo a terra, avrebbe urtato la testa contro un compressore. Per riscontrare la verosimiglianza della versione fornita dall’indagato, i carabinieri sequestrarono dunque due compressori trovati nel garage di casa Misseri. Per compiere gli accertamenti tecnici e rilevare se su uno dei compressori vi siano tracce del Dna di Sarah ma anche di altre persone il 6 aprile scorso, dopo la notifica di inviti a comparire, nella caserma dei carabinieri di Avetrana fu prelevato Dna a Cosima Serrano, a Carmine Misseri e a Ivano Russo. A Cosma il Dna fu prelevato una settimana dopo per questioni procedurali.

Solo ieri, domenica, Cosima Misseri è stata in tv a difendere la figlia. “Se quel giorno non fossi stata a casa avrei avuto anche io dei dubbi, ma siccome io l’ho vista a letto, ho sentito il messaggio, l’ho sentita quando è uscita sbattere la porta. Possono dire quello che vogliono. Quello era e quello è”. Eppure, negli ultimi mesi, gli inquirenti si sarebbero convinti che l’omicidio della 15enne non sia avvenuto nel garage di casa Misseri, ma in casa, cosa che ha fatto pensare a un maggior coinvolgimento di Cosima. L’avviso di garanzia sembra andare quindi in questa direzione. Un coinvolgimento “attivo” della donna: si parla di concorso in omicidio, non si semplice favoreggiamento.

Cosima, a Domenica 5, ha raccontato di non aver visto la figlia dopo la sentenza, ma spiega di non sentirsi sola: “Io non soffro la solitudine, soffro per il motivo per il quale sono sola, quello sì. Sabrina non ha fatto niente e non è giusto che stia dove sta, mentre Michele, se ha fatto quello che ha fatto, è giusto che stia dove sta”.