Sarah Scazzi, gli inquirenti: cellulare fatto ritrovare per depistare

Pubblicato il 5 Ottobre 2010 - 13:11 OLTRE 6 MESI FA

Sarah Scazzi

Sarebbe stato poggiato sul terreno qualche ora prima che venisse trovato dallo zio (il 28 settembre scorso), il cellulare di Sara Scazzi, la quindicenne di Avetrana di cui non si hanno piu’ notizie dal 26 agosto. Gli inquirenti sono sempre più convinti che qualcuno lo abbia messo lì per depistare le indagini e far concentrare i sospetti sullo zio della ragazzina, Michele Misseri, padre di Sabrina, la cugina che Sara avrebbe dovuto raggiungere il giorno della scomparsa per andare al mare.

Il telefonino, privo all’apparenza di macchie di terra e senza ammaccature, è nelle mani dei carabinieri del Ris di Roma, che stanno svolgendo tutti gli accertamenti per stabilire da quanto tempo il telefonino sia stato lasciato nel podere di contrada ‘Tumani’, nel territorio tra Avetrana e Porto Cesareo, e rilevare eventuali tracce, come il Dna, che potrebbero dare una svolta alle indagini.

Pur non escludendo altre ipotesi, gli investigatori pare stiano maturando la convizione che Sara il 26 agosto scorso sia stata rapita o si sia allontanata con qualcuno che conosceva bene. Sara usciva spesso con la cugina Sabrina e altri ragazzi più grandi di lei. Qualcuno – si ipotizza – potrebbe essersi invaghito della ragazzina, averle offerto un passaggio e forse potrebbe essere stato colto da un raptus. Anche oggi sono proseguite le ricerche dei carabinieri nelle campagne tra Taranto e Lecce. Sembra che gli investigatori abbiano ristretto la cerchia dei sospettati e che stiano seguendo una pista precisa.