Sarah Scazzi “uccisa con una cintura”. Medico legale: “Su zio Michele sbagliai”

Pubblicato il 3 Luglio 2012 - 11:13 OLTRE 6 MESI FA

Sarah Scazzi (foto Lapresse)

TARANTO – Sarah Scazzi “fu uccisa con una cintura“: non ha dubbi il medico legale Luigi Strada, in tribunale durante il processo per la ragazzina di Avetrana (Taranto). Inoltre, durante la sua deposizione, il medico ha detto che è impossibile stabilire se la ragazza sia stata violentata, mentre è possibile che abbia digerito così velocemente il cordon bleu che aveva mangiato. Inoltre, Strada ha detto di essersi sbagliato sulle analisi che fece sulle ferite riportate da Michele Misseri sul braccio.

”La ragazzina fu strangolata con una cintura larga circa due centimetri e mezzo che ha lasciato un solco sul collo. La morte sopraggiunse in due-tre minuti per asfissia”, ha detto Strada. Sarah fu uccisa e gettata in un pozzo il 26 agosto 2010.

Nell’aula di Corte d’Assise sono state mostrate le foto delle corde e delle cinture rinvenute nel garage e nell’abitazione di Michele Misseri, lo zio della vittima che fece ritrovare il cadavere e inizialmente si autoaccusò dell’omicidio, e il video in cui il contadino di Avetrana simula lo strangolamento.

Il medico legale ha precisato di aver subito nutrito dubbi sulla versione fornita da Misseri. Quanto alle condizioni in cui fu trovato il cadavere della vittima, Strada ha ribadito che ”sul corpo c’erano segni di putrefazione avanzata e la permanenza nell’acqua aveva danneggiato i tessuti, ma i segni sul collo indicano chiaramente lo strangolamento”.

Il 3 luglio è prevista anche la deposizione di Valentina Misseri e Vanessa Cerra, ex commessa del fioraio Giovanni Buccolieri, l’uomo che dapprima raccontò agli inquirenti di aver visto, il giorno del delitto, la moglie di Michele Misseri, Cosima Serrano, costringere Sarah a salire in auto, per poi riferire due giorni dopo che si era trattato di un sogno.

Il medico ha poi detto che Sarah Scazzi può aver digerito in fretta il cordon bleu che mangiò prima di recarsi a casa Misseri, il giorno in cui fu uccisa, e per questo motivo nel suo stomaco non c’era traccia di cibo.

Secondo i consulenti di Sabrina Misseri (imputata del delitto insieme alla madre, Cosima Serrano), invece, per digerire il cordon bleu occorrerebbero dalle due alle quattro ore e la ragazzina, quindi, potrebbe essere stata uccisa almeno due ore dopo rispetto all’orario indicato dai magistrati, cioè intorno alle 14 del 26 agosto 2010. ”L’acido cloridico – ha detto in aula il medico legale – puo’ aver disgregato il cibo assunto da Sarah il giorno dell’omicidio. Il cordon bleu ha un peso di circa 120 grammi, ma puo’ essere stato tranquillamente assorbito”.

Nello stomaco della ragazzina, in fase di autopsia, furono trovati solo 20 centilitri di liquido grigiastro torbido. Non c’era traccia, invece, del cordon bleu mangiato frettolosamente dalla vittima poco prima di uscire, come riferito dalla madre, Concetta Serrano.

Strada ha poi ammesso di aver commesso un errore nel giudizio maturato dopo la prima visita medica a Michele Misseri, quando disse che le due ferite in via di cicatrizzazione rilevate sul braccio destro del contadino ”per morfologia richiamavano le impronte di unghie”. ”Non poteva essere così – ha risposto in aula – perché le ferite erano profonde oltre un centimetro e ci sarebbe voluta un’unghia lunga e affilata, praticamente un artiglio”. Misseri preciso’ in occasione della seconda visita medica che quelle ferite ”se le era procurate mentre lavorava in un vigneto andando ad urtare contro delle punte di sarmenti tagliate a becco di flauto. Le lesioni riscontrate – ha confermato il medico legale – sono compatibili con questa versione”.

”La permanenza in acqua per oltre 40 giorni del corpo della ragazzina ha modificato la sua morfologia ed è stato impossibile rilevare se c’e’ stata violenza sessuale”, ha detto il medico legale. Era stato Michele Misseri a riferire inizialmente agli inquirenti di aver abusato sessualmente della nipote quando quest’ultima era già morta. Il contadino aveva poi ritrattato la confessione.