TARANTO ”Mi devo sfogare perché adesso sono cosciente, prima non capivo niente”. E’ uno dei passaggi chiave della lettera scritta il 16 gennaio scorso da Michele Misseri e inviata a sua figlia Sabrina: entrambi sono in carcere per l’omicidio della 15enne di Avetrana Sarah Scazzi.
Nella lettera, che non è ancora stata consegnata dai legali della ragazza agli inquirenti, il contadino sottolinea di voler essere ascoltato nuovamente dai magistrati e fa intendere di aver accusato sua figlia Sabrina ingiustamente. Michele racconta a Sabrina come trascorre la propria giornata in carcere, che – dice – sembra non passare mai, e chiede alla secondogenita di scrivere a sua sorella Valentina, come fa lui, per tenere ancora legata la famiglia.
”Io sto aspettando che i giudici mi interrogheranno perche’ adesso sono cosciente, perche’ prima non capivo niente”. Ecco il testo integrale.”Cara Sabrina ti scrivo questa lettera per farti sapere che io sto bene e spero di sentire anche di te visto che tu non scrivi e cosi’ scrivo io anche per passare la giornata se no non passa mai, cosi’ il tempo passa, cosi’ il tempo passa in fretta, un po’ leggo e un po’ vedo la tv. Cara Sabrina spero che anche tu fai la stessa cosa, un po’ leggi oppure scrivi a Valentina, io aspetto una lettera di Valentina. Quando ti ho scritto l’altra lettera ha scritto anche a Valentina, tu l’hai ricevuta perche’ l’ho vista che l’hanno portata i tuoi avvocati e sono rimasto contento. Io sto aspettando che i giudici mi interrogheranno perche’ adesso sono cosciente, perche’ prima non capivo niente. Io non ho altro da dirti. Tanti saluti da tuo papa’ Misseri Michele Antonio”.
I legali di Sabrina (gli avvocati Franco Coppi, Emilia Velletri e Vito Russo) hanno consigliato alla loro assistita di non rispondere alle lettere del padre. Sul fronte dell’inchiesta, si attendono le decisioni del Tribunale sulla nuova istanza di scarcerazione avanzata dai difensori di Sabrina e del gip sulla richiesta di incidente probatorio per cristallizzare le dichiarazioni di Michele Misseri in relazione alle due lettere scritte alle figlie alla vigilia di Natale.
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