AVETRANA (TARANTO) – Un particolare presente sull’avambraccio di Sarah Scazzi potrebbe far cambiare lo scenario e il movente del delitto.
La povera Sarah presenta infatti, proprio sopra ai polsi, delle evidenti ecchimosi provocate da ammanettamento o da forti strette con le mani. Il fotogramma ingrandito è stato scattato la mattian del 7 ottobre 2010 quando, dopo dieci ore di lavoro, sommozzatori e carabinieri riuscirono a tirare fuori il corpo di Sarah dal pozzo, immerso per 42 giorni nel pozzo-cisterna.
La foto, una tra le tante scattate al momento del ritrovamento del corpo e depositate agli atti dell’inchiesta, è stata pubblicata in esclusiva dal Corriere del Mezzogiorno. A distanza di un anno, la testimonianza fotografica ricompare in qualche modo nel palazzo di giustizia e cattura l’attenzione della procura che ora indaga su una nuova pista.
L’avvocato Raffaele Missere, nella sua relazione depositata, motiva la necessità di una nuova perizia autoptica: “Non parliamo di fratture macroscopiche ma anche di segni da ricollegare a traumi ante mortem o post mortem”.
La foto secondo i legali sarebbe la dimostrazione che Sarah è stata uccisa da almeno due persone. A dare importanza al nuovo scenario aperto da questi segni sui polsi, è lo psichiatra Alessandro Meluzzi, consulente di parte della famiglia Scazzi. “Non ho visto le foto ma ne ho sentito parlare e mi sono state descritte da chi le ha potute visionare e questo – dice – conferma la mia tesi secondo cui si è ancora lontani dall’individuare le modalità e il luogo in cui la ragazza è stata uccisa”.
Per lo psichiatra, notoriamente convinto della non colpevolezza di Sabrina Messeri e della madre Cosima Serrano, la figura oscura di questa vicenda è proprio Michele Misseri. “Nei suoi racconti – dice – ci sono troppe cose che non tornano, il suo è il ruolo di Igor il becchino che continua a depistare e a nascondere la verità e complicità diverse”.
Intanto, la difesa di Sabrina Misseri propone una nuova versione dei fatti e un nuovo movente anticipando in un certo senso le possibili conclusioni a cui la foto potrebbe portare: “L’omicidio di Sarah Scazzi? Ha uno sfondo sessuale”. A parlare è l’avvocato Franco Coppi, difensore di Sabrina Misseri. “Noi riteniamo che il delitto commesso da Michele Misseri sia ricollegabile a un raptus sessuale o comunque ad un interesse sessuale nei confronti di questa bambina”.
Coppi ha riferito anche che gli è stato detto che durante la sua arringa Michele Misseri ha anche pianto. “Ho detto anche – ha aggiunto Coppi – che Michele Misseri è un caso interessante dal punto di vista psichiatrico, ma non ho certamente sostenuto che non abbia capacità di intendere e di volere. Ne ha anche troppa”.
A favore della confessione – ha spiegato Coppi – militano tutti gli indici che normalmente la Corte di cassazione indica come indici di credibilità di una confessione, cioè genuinità, spontaneità e via dicendo. Mentre per quanto riguarda la ritrattazione ricorrono tutti gli indici che ne dimostrano il carattere menzognero, cioè l’interesse indubbio che Michele Misseri poteva avere a ridurre la propria responsabilità, il fatto che sia stata una ritrattazione a rate. Ci sono volute sei o sette dichiarazioni diverse per giungere alla fine ad accusare Sabrina. Quindi anche le modalità della ritrattazione sono indubbiamente sospette”.