TARANTO, 27 SET – Michele Misseri ha scritto altre due lettere indirizzate alla figlia Sabrina, detenuta nel carcere di Taranto, tornando ad accusarsi dell’omicidio della nipote quindicenne Sarah Scazzi e chiedendo perdono.
Una delle due lettere e’ stata ricevuta in carcere da Sabrina il 10 settembre scorso. Dopo averla letta, Sabrina ha chiesto alla direzione carceraria l’autorizzazione a consegnarla ai suoi legali. Ora è in attesa dell’ok della direzione del carcere o, eventualmente, del gup Pompeo Carriere.
In entrambe le lettere Misseri non farebbe una ricostruzione del delitto, ma ribadirebbe di essere l’unico colpevole dell’omicidio e della conseguente soppressione del cadavere di Sarah. Già da diversi mesi l’agricoltore di Avetrana (Taranto), in libertà dal 30 maggio scorso e ora sottoposto solo all’obbligo quotidiano di firma nella caserma dei carabinieri, ha scritto lettere a Sabrina e ad altri famigliari, sostenendo – come aveva fatto nella prima confessione del 6 ottobre 2010 dinanzi a carabinieri e magistrati inquirenti – di aver fatto tutto da solo.
Nel frattempo Misseri sta ultimando anche un memoriale che intenderebbe consegnare ai magistrati e nel quale confermerebbe l’autoaccusa, scagionando Sabrina e sua moglie, Cosima Serrano.