Sarah Scazzi. Moglie del fioraio Buccolieri: “Mi raccontò del sogno con Cosima”

Pubblicato il 22 Maggio 2012 - 11:26 OLTRE 6 MESI FA

TARANTO – ”Dopo l’arresto di Michele Misseri mio marito mi disse che era sconvolto per un sogno che aveva fatto. Racconto’ che aveva sognato Sarah che camminava per strada e Cosima la rincorreva con la macchina dicendole: sali in macchina, sali in macchina”. Lo ha riferito deponendo in Corte d’assise Giuseppina Scredo, moglie di Giovanni Buccolieri, il fioraio che in un primo momento dichiarò agli investigatori di aver visto il 26 agosto 2010 Cosima Serrano costringere la ragazzina a salire a bordo della sua auto, salvo poi sostenere che si fosse trattato di un sogno.

”Mio marito – ha aggiunto la donna – mi chiese: ti ricordi se quel giorno avevo fatto una consegna? Era turbato perche’ diversi clienti avevano detto di aver sognato Sarah e lui si era fatto suggestionare”. La teste ha precisato che la prima volta che Buccolieri le parlo’ del sogno c’era solo lei, mentre in una seconda circostanza c’era anche la commessa Vanessa Cerra. Quest’ultima consigliò al fioraio di andare dai carabinieri, ma lui rispose: ”Perché devo andare dai carabinieri se non sono sicuro di una cosa?” Poi disse a Vanessa: ”Non andare a dirlo in giro perché era solo un sogno”. ”Quando parlava di questo fatto – ha sottolineato ancora la donna – gli veniva la pelle d’oca”.

”Mio marito era turbato proprio per la presenza nel sogno di Cosima, che conosceva, e sapeva che stavano emergendo elementi a carico della donna”, ha aggiunto la moglie di Buccolieri. Il pm ha fatto presente alla teste che gli elementi investigativi a carico di Cosima Serrano emersero in un secondo momento, nel febbraio 2011. La donna ha precisato che all’epoca dei fatti, in televisione, non si parlava d’altro: ”Se non si fosse trattato di un sogno Giovanni me lo avrebbe detto lo stesso giorno. Gli dissi: fai chiarezza nella tua mente, ma lui mi ripeteva che era solo un sogno. Lui comunque non sognava quasi mai”.  La teste ha poi avuto un’incertezza dicendo di non aver ”mai capito il luogo in cui si sarebbe svolta la scena del sogno. ”Forse – ha osservato – via Umberto, ma non ricordo il luogo dove lui ha visto”.