Sarah Scazzi: Sabrina in carcere studia da parrucchiera

Pubblicato il 26 Settembre 2011 - 19:11 OLTRE 6 MESI FA

TARANTO – Quando era ancora in libertà venne accusata spesso di aver approfittato e abusato della presenza delle telecamere per nascondere presunte colpe. Un anno dopo, detenuta nel carcere di Taranto quale presunta assassina della cuginetta quindicenne Sarah, ha preferito non ritirare un attestato per evitare la ressa di giornalisti, fotografi e cameramen.

Difficile dire se questo anno di reclusione (venne fermata il 15 ottobre 2010) abbia cambiato in Sabrina Misseri l'opinione sulle conseguenze dello stare sotto i riflettori. Fatto sta che oggi, alla consegna in carcere degli attestati di frequenza a 12 detenute ad un corso per parrucchiera, lei non c'era.

Eppure quel corso (dieci lezioni per un totale di due mesi, su iniziativa dell'associazione di volontariato 'Il ponte') Sabrina l'ha ''frequentato come le altre'', come ha riferito il direttore del carcere, Luciano Mellone. Ma il suo nome, quando le detenute sono state chiamate a ritirare l'attestato, non è stato neppure pronunciato. A Sabrina l'attestato (che non è un diploma nè consente dunque di esercitare l'attività di parrucchiera) è stato consegnato in giornata in cella dalla direzione carceraria, quando i fari delle telecamere e i taccuini dei giornalisti erano ormai lontani.

Questione di opportunità, si è appreso dopo, dettata dal fatto che Sabrina voleva evitare la ingombrante presenza mediatica in carcere. Tanto che sia lei che la madre, Cosima Serrano, con la quale divide la cella da pochi mesi, hanno rinunciato oggi anche all'ora d'aria, pur se non sarebbe la prima volta che questo accade. Le condizioni? ''Sta come stanno le altre detenute'', ha risposto lapidariamente Mellone.

Del resto, oggi per Sabrina e Cosima era anche un giorno particolare: quello della decisione della Cassazione sui ricorsi presentati dai loro difensori per farle tornare in libertà.

Così sotto i riflettori è finita Vincenza, occhi e capelli scuri, accento campano e tanta voglia di tornare 'fuori'. Vincenza è una delle 12 detenute alle quali è stato consegnato l'attestato per il corso da parrucchiera frequentato (una di loro è stata anche ammessa all'attività lavorativa in carcere con retribuzione).