Michele Misseri: “Così ho ucciso Sarah, l’ho presa di spalle”

Pubblicato il 31 Maggio 2011 - 21:20 OLTRE 6 MESI FA

BARI, 31 MAG – ”Io l’ho presa di spalle, lei non ha fatto nessun urlo, niente. Io tutti i miei nervi li ho scaricati tutti sopra Sarah, tutti”. E’ una parte del racconto che Michele Misseri ha fatto ieri sera al suo rientro in casa, dopo otto mesi circa di carcere, a una delle due giornaliste che lo attendevano all’interno della sua abitazione ad Avetrana. L’intervista andra’ in onda stasera a Matrix ed e’ stata anticipata in parte dal TG5. ”Mi sento malissimo. Perche’ gli innocenti – aggiunge Misseri – stanno in carcere e io che sono il colpevole veramente sto fuori”.

”Sono io il colpevole. Io volevo rimanere in carcere – continua – ma mi hanno fatto uscire e sto malissimo. Sono rimasto male di come hanno trattato mia moglie vicino alla caserma. Quell’immagine non mi e’ piaciuta per niente”. Sua moglie non c’entra? ”Niente c’entra. A me non mi hanno mai creduto”. ”Sono stato io a fare tutto. Lo giuro sulle ossa di mia…, se no che mi venga un fulmine che non mi sposto di qua”.

Misseri, piangendo, dice di essersi pentito. ”L’ho detto sempre che mi sono pentito. Io non lo volevo fare, non so perche’ mi e’ successa cosi’ questa cosa…”. Michele Misseri racconta e mima quanto, secondo il suo racconto, e’ successo in garage il 26 agosto scorso. ”Ho avuto un calore alla testa quando ho alzato Sarah. Quando l’ho appoggiata a terra mi e’ arrivato un calcio, da Sarah sul parafango c’era un pezzo di corda, io l’ho preso, l’ho buttato al collo e l’ho girato. Non so neppure io come ho fatto. Io l’ho presa di spalle, lei non ha fatto nessun urlo, niente. Io tutti i miei nervi li ho scaricati tutti sopra Sarah. Tutti” Ha fatto da solo? ”Non c’e’ nessuno”.

Altre persone pero’ sono finite in carcere… ”Si, loro li hanno portati ma non c’e’ nessuno” Un messaggio per Cosima e Sabrina? ”Mi dispiace di quello che ho fatto, specialmente Sabrina che non so come devo dire perdono, a una figlia, come faccio a chiederle perdono?”.