Sabrina Misseri: “Non farò la tigre in gabbia, ma rischio l’ergastolo”

Pubblicato il 9 Gennaio 2012 - 08:45 OLTRE 6 MESI FA

Sabrina Misseri (foto LaPresse)

ROMA – “Non farò la tigre in gabbia, quelli se lo possono scordare”. Sabrina Misseri non vuole giornalisti nell’aula dove il 10 gennaio inizierò il processo in cui è accusata dell’omicidio della cugina Sarah Scazzi, insieme alla madre Cosima Serrano. Sabrina Misseri ha poi precisato: “Non mi presto a nessuna curiosità morbosa, non voglio fotografie e non voglio essere ripresa”. La Misseri continua a proclamarsi innocente, ma dopo le sentenze dei precedenti appelli appare sfiduciata, quando afferma: “Lo so che diranno cose orribili di me, e magari mi condanneranno all’ergastolo…Ma io sono innocente e non ho intenzione di mollare”.

La Procura di Taranto è sicura della colpevolezza si Sabrina e Cosima, mentre ha ridimensionato le colpe di Michele Misseri, che continua a proclamarsi colpevole per l’omicidio della nipote Sarah: “L’hanno sequestrata e ammazzata Sabrina e sua madre Cosima e poi hanno chiesto aiuto al capofamiglia Michele Misseri per disfarsi del corpo”. Il movente dell’omicidio sarebbe le gelosia di Sabrina per Ivano, ragazzo del quale entrambe le cugine erano invaghite. Circa trecento i testimoni che prenderanno parte al processo se saranno ammessi, con Sabrina che ha dichiarato: “Voglio guadarli negli occhi ad uno ad uno quando racconteranno bugie. Voglio prendere nota di ogni dettaglio, voglio fare l’elenco di tutte le assurdità di questa storia”. Intanto Sabrina ha chiesto ai suoi legali, Nicola Marseglia e Franco Coppi, di portarle in carcere un codice penale.