Sardegna. Sciopero generale in regione, 20 mila persone a Cagliari

Pubblicato il 13 Marzo 2012 - 12:37 OLTRE 6 MESI FA

CAGLIARI – Circa 20 mila persone, secondo fonti sindacali – poche migliaia di meno per la Questura – hanno manifestato questa mattina in occasione dello sciopero generale dell'industria e delle attivita' produttive (telecomunicazioni, trasporti, energia e artigianato) proclamato in Sardegna da Cgil, Cisl e Uil e culminato con un corteo che ha percorso le strade principali di Cagliari.

Nel mirino dei sindacati da un lato il governo nazionale, ''che deve rendere prioritaria la vertenza Sardegna'', e dall'altro la politica regionale, ''che non e' capace di dare risposte per la crescita e lo sviluppo''. La priorita' e' il lavoro, sottolineano Cgil, Cisl e Uil, ''quello che c'e', quello che manca e quello che e' andato perso''.

''A fronte del disagio che manifestiamo oggi – spiega il segretario delal Cisl sarda, Mario Medde – c'e' il silenzio totale del governo nazionale e della Regione sul rilancio delle attivita' produttive in Sardegna. Noi poniamo un problema politico, perche' la classe dirigente sarda non soddisfa la domanda di lavoro ed e' poco credibile quando tenta di alzare la voce con Roma''.

Il leader regionale della Cgil, Enzo Costa, assicura che ''il sindacato continuera' la sua battaglia per il lavoro e le tutele fino a quando non verra' attivato un tavolo di confronto serio che ponga la vertenza Sardegna nell'agenda del governo: l'esecutivo nazionale deve capire che tagliare gli ammortizzatori sociali significa aumentare le sacche di poverta'''.

''Le analisi le abbiamo gia' fatte tante volte e i tavoli tecnici non servono piu' – rileva la segretaria della Uil sarda, Francesca Ticca – E' arrivata l'ora di sederci ad un tavolo politico per dare risposte al sistema produttivo dell'Isola: nessuna politica assistenziale, ma azioni attive per il lavoro''.