Sardegna zona bianca, green pass e presenze al chiuso. Ma l’ordinanza di Solinas crea confusione

di Redazione Blitz
Pubblicato il 31 Maggio 2021 - 14:17 OLTRE 6 MESI FA
Sardegna zona bianca, green pass e presenze al chiuso. Ma l'ordinanza di Solinas crea confusione

Sardegna zona bianca, green pass e presenze al chiuso. Ma l’ordinanza di Solinas crea confusione FOTO ANSA

La Sardegna da domani torna in zona bianca insieme al Friuli Venezia Giulia e al Molise e così è la fine delle restrizioni e delle limitazioni. Il governatore Christian Solinas ha firmato infatti oggi un’ordinanza che consente la riapertura di diverse attività, con le relative prescrizioni. Si parla di metri cubi nei locali e questo sta generando un po’ di confusione, almeno secondo la Confcommercio.

Sardegna zona bianca, cosa riapre e come

In Sardegna quindi via libera a parchi tematici e di divertimento, anche temporanei (attività di spettacolo viaggiante, parchi avventura e centri d’intrattenimento per famiglie) . Poi riaprono piscine e centri natatori in impianti coperti, con un numero di presenze contemporanee non superiore ad una persona ogni 40 metri cubi d’aria. Riaprono anche i centri benessere e termali, con le stesse prescrizioni riguardanti le piscine.

E’ anche possibile organizzare feste private anche per celebrare cerimonie civili e/o religiose all’aperto. Con il limite di un numero di presenze contemporanee non superiore ad una persona ogni 20 metri cubi d’aria. Si potrà tornare a mangiare nelle sale interne dei ristoranti, purché sia garantito il limite di presenze contemporanee non superiore ad una persona ogni 20 metri cubi d’aria. Riaprono fiere (comprese sagre e fiere locali), sale giochi e scommesse, sale bingo, centri culturali, centri sociali e centri ricreativi, mentre riprendono anche corsi di formazione. Restano invece chiuse al ballo le discoteche che potranno però erogare i servizi di bar e ristorazione.

La novità del green pass in Sardegna

La novità principale riguarda una sorta di green pass per calcolare il numero presenti, in piscine, feste e ristoranti. Non si contano infatti coloro che hanno il certificato di vaccinazione (“doppia inoculazione per vaccini Pfizer, Moderna e AstraZeneca, unica inoculazione per Janssen”). Oppure chi ha superato l’infezione da Sars-CoV2 da non oltre sei mesi o coloro che hanno fatto un tampone molecolare e antigenico con esito negativo “da non oltre 48 ore”.

La confusione sui metri cubi

“La nuova ordinanza del governatore Solinas, per quanto buona nelle intenzioni, non fa altro che creare confusione nel settore della ristorazione”. E’ quanto sostiene in una nota Emanuele Frongia coordinatore regionale di Fipe Confcommercio Sardegna. “Sono due i punti dell’ordinanza che destano preoccupazione negli operatori del settore al punto d) e e) rispettivamente riferiti a feste e ristorazione si parla di ‘limite di presenze contemporanee non superiore ad una persona ogni 20 metri cubi d’aria’ anche al chiuso. È molto difficile capire cosa si intende – osserva – Cosa vuol dire, che i 20 metri cubi d’aria si misurano anche all’aperto? E come si misurano? L’altezza come la misuriamo? Rispetto all’albero che c’è nel giardino, rispetto a Marte o alla Stazione Spaziale Internazionale?”, chiosa.

Ultimo aspetto riguarda la deroga per coloro che hanno il green pass. “Dobbiamo essere noi esercenti a fare i controllori? – si chiede la Fipe – Rispetto a quale titolo il ristoratore o il barista può chiedere il green pass?” Ma i quesiti non finiscono. “Come si può esentare dal conteggio dei metri cubi d’aria coloro che hanno un green pass per partecipare ad una festa se si può fare solo se tutti i partecipanti hanno un green pass? – sostiene Frongia – La conferenza Stato-Regioni in una nota ufficiale ha infatti ribadito la prescrizione del green pass per le feste anche in zona bianca. Questa contrarietà tra norme crea molti problemi applicativi alle imprese che confidavano in una ripartenza un po’ più chiara. Consapevoli della necessità di tutelate la salute della collettività, sarebbe comunque opportuno rendere meno complesso quello che è già critico”.