Sassari, paziente morto per aver respirato azoto: 11 condanne

Pubblicato il 2 Luglio 2011 - 17:28 OLTRE 6 MESI FA

SASSARI – Undici persone, tra cui gli ex vertici dell’azienda sanitaria numero 1 di Sassari, sono state condannate a un anno e mezzo di reclusione ciascuna dal giudice Giuseppe Grotteria del Tribunale sassarese, per la morte del pensionato algherese Salvatore Nieddu, di 60 anni, deceduto per avere respirato azoto erogato sulla rete dell’ossigeno durante il ricovero all’ospedale civile ”Santissima Annunziata”.

Il 24 marzo 2005 il pensionato morì dopo un’operazione per la rimozione di alcune placche metalliche dallo sterno. Sarebbe dovuto essere un intervento di routine, ma le condizioni del paziente si aggravarono poche ore dopo l’uscita dalla sala operatoria.

I tentativi di salvargli la vita furono inutili. I familiari si rivolsero alla magistratura per chiedere che venisse fatta luce sulla vicenda. L’Asl apri’ un’inchiesta interna che si affiancò a quella della Procura della Repubblica.

Le indagini dimostrarono che la morte del paziente fu dovuta a una grave negligenza commessa durante i lavori per l’apertura del nuovo reparto di degenza di Cardiochirurgia. Le maschere appese alle testiere dei letti del reparto – dimostro’ l’inchiesta affidata dalla Procura alla Squadra Mobile – erogavano protossido d’azoto invece di ossigeno.

Il protossido d’azoto è un potente narcotico, è letale in quantità eccessive e viene usato esclusivamente in sala operatoria. Il pubblico ministero Michele Incani aveva chiesto due anni di reclusione per ognuno degli 11 imputati. Tra loro spiccano i nomi di Antonello Scano, Franco Melis e Giuseppe Pettinaro che, fino al dicembre del 2004, erano rispettivamente direttore generale, direttore sanitario e direttore amministrativo dell’Azienda sanitaria locale.             Condannato anche il cardiochirurgo Guglielmo Barboso, all’epoca dei fatti primario del reparto dove avvenne la tragedia. E poi: Rino Piana, impresario della ditta Pi.Erre e il tecnico Giuliano Robbi. Condanne anche per una serie di funzionari dell’Asl: Giovanni Mario Salvatore Caria, responsabile dell’ufficio tecnico dell’azienda sanitaria; Gesuino Faedda, responsabile del servizio acquisti e gestione del patrimonio; Bruno Busonera e Gianni Porqueddu, rispettivamente direttore sanitario e amministrativo del presidio ospedaliero ”Santissima Annunziata”. Assolti invece, come aveva chiesto il pm, i responsabili e i tecnici della ditta Cogema che aveva realizzato la rete principale dei gas medicali. Si tratta di Roberto Falleni, Antonio Sotgiu, Costantino Porcu e Massimo Foddai.