Satanisti a Trieste: gatto nero squartato, viscere disposte a cerchio

di Raffaele d'Ettorre
Pubblicato il 14 Gennaio 2010 - 16:54 OLTRE 6 MESI FA

Il luogo del macabro rito

È accaduto nella provincia di Trieste. Le interiora di un gatto nero sono state ritrovate disposte in cerchio nei pressi di San Giuseppe dalla Chiusa, vicino alla provinciale 20, in un piazzale solitamente adoperato per le sagre di paese.

A fare da sfondo al raccapricciante spettacolo, un muro, su cui è stato dipinto un occhio. All’interno dell’occhio è chiaramente visibile un pentacolo, simbolo esoterico dai molteplici significati ma più comunemente associato al satanismo.

La zona dove è avvenuto il rito è solitamente chiusa durante l’inverno. È stato quindi solo per un caso fortuito che le autorità sono venute a conoscenza del fatto, su segnalazione di un abitante della zona che ha notato qualcosa “fuori posto” mentre passava vicino al cancello che serra il piazzale.

Nei rapporti dei militari si parla chiaramente di “riti” e “messe nere”, e non è la prima volta che la provincia del Triveneto si trova ad affrontare episodi di questo tipo. Secondo il trevigiano Giuseppe Bisetto, consigliere del GRIS (Gruppo ricerca e informazione socio-religiosa), Trieste sarebbe infatti «la città più satanista d’Italia», una vera e propria fabbrica di gruppi, gruppuscoli e sette. Nonostante ciò, il paesino di San Giuseppe dalla Chiusa era sempre stato uno fra i più tranquilli e meno problematici da questo punto di vista, e l’episodio ha quindi scosso non poco gli abitanti.

Secondo un’esperta di magia nera, la data così come le modalità del sacrificio non sono casuali e tutto lascia intendere che si tratti perciò di un rito, più che di una bravata compiuta da ragazzini. Un rito ispirato, almeno apparentemente, alla filosofia espressa da Aleister Crowley, da decenni la più popolare icona satanista, pur non essendosi egli stesso mai considerato tale.

Crowley infatti cercava piuttosto un anticristianesimo in un ritorno alle origini delle religioni precristiane, rimodellate secondo usi e costumi più moderni e libertini. Per lui infatti «ammettere l’esistenza di Satana comportava accettare anche l’esistenza del cristianesimo», condannando i satanisti ad una battaglia persa in partenza.

*Scuola di giornalismo Luiss