Scajola: “Cellulare strumento del cazzo”. E usava Viber e Skype

di Redazione Blitz
Pubblicato il 10 Maggio 2014 - 17:12 OLTRE 6 MESI FA
Claudio Scajola (foto Lapresse)

Claudio Scajola (foto Lapresse)

ROMA – Secondo il gip di Reggio Calabria Claudio Scajola e Chiara Rizzo (moglie di Amedeo Matacena), come riporta anche Repubblica,  in occasione dei loro numerosi contatti allo scopo di evitare di essere intercettati, utilizzavano anche i nuovi strumenti di comunicazione come Viber e Skype.

Oltre a quelle intercettate ci sono “altre conversazioni – è scritto nell’ordinanza – che sono parziali e conseguono a pregresse conversazioni e/o interlocuzioni che i due hanno avuto attraverso l’utilizzo di altri sistemi di comunicazione, tipo Viber o Skype, non intercettate”. Scajola nelle sue conversazioni definisce il cellulare uno “strumento del cazzo” .

“Ancor prima – prosegue il Gip – della decisione della Corte di Cassazione del 5 giugno 2013 che rigettava il ricorso del Matacena contro la sentenza della Corte d’Assise d’Appello di Reggio Calabria del 18 luglio 2012 che condannava l’imputato alla pena di anni 5 di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa, rendendo definitiva la sentenza a carico dell’armatore, erano intervenute svariate conversazioni tra Chiara Rizzo, il citato Scajola, una collaboratrice dello stesso ed altri personaggi comunque legati a Matacena e desiderosi di aiutarlo”.