Scicli (Ragusa), guardia medica stuprata: fermato un tunisino in Francia

Pubblicato il 24 Marzo 2010 - 18:14 OLTRE 6 MESI FA

È un insospettabile tunisino di 22 anni, incensurato, che i suoi stessi connazionali hanno contribuito a identificare, il giovane che il 17 marzo scorso avrebbe violentato la dottoressa di 53 anni di turno nella guardia medica di Scicli, nel Ragusano, procurandole anche una frattura alla tibia.

L’extracomunitario è stato fermato dalla gendarmeria francese, nei pressi di Tolosa, mentre in treno si stava recando, pare a Parigi da dove sperava di fare rientro in Tunisia con un aereo. A dare la svolta alla sua identificazione e al suo fermo, che non è stato né confermato né smentito dalla Procura della Repubblica di Modica, sarebbe stato il riconoscimento dell’aggressore da parte della vittima, che l’avrebbe identificato attraverso una foto mostrata dagli investigatori.

I sospetti si erano indirizzati sul giovane tunisino subito dopo la sua scomparsa da Scicli, proprio all’indomani dello stupro avvenuto nei locali della guardia medica. Il giovane era in paese con un fratello, mentre il resto della loro famiglia era rientrata, temporaneamente, in Tunisia per una festa. All’improvviso si era reso irreperibile. I carabinieri della compagnia di Modica ricostruiranno poi che era fuggito, in treno, con destinazione Parma, dove vive un suo lontano parente, che lo ha accolto. Ma il suo atteggiamento e le notizie che arrivavano dalla Sicilia avrebbero messo in allerta la comunità tunisina che vive nella città emiliana.

Proprio i suoi connazionali avrebbero segnalato la presenza a Parma del giovane. Quest’ultimo ha però intuito che attorno a lui si stava per fare “terra bruciata” e avrebbe così anticipato la sua partenza per la Francia. Non appena da Modica è stato trasmesso il provvedimento di fermo emesso dalla Procura della Repubblica, sono subito scattate le ricerca.

Il tunisino è stato rintracciato in treno a Tolosa dalla gendarmeria francese, su indicazione dell’Interpool e dei carabinieri, ed è stato fermato. Il Procuratore capo di Modica, Francesco Puleio, avrebbe già disposto la rogatoria internazionale per il suo interrogatorio e la convalida del fermo da parte della magistratura d’Oltralpe. Atto necessario, l’arresto definitivo del tunisino sospettato dello stupro, per potere poi richiederne l’estradizione in Italia.

L’input finale per la cattura del sospettato è venuto dal riconoscimento da parte della dottoressa del suo aggressore grazie ad una delle foto che i carabinieri di Modica le hanno mostrato.