Sciopero autotrasportatori lunedì 14 marzo: tir fermi, prezzi in salita, assalto ai supermercati

di Alberto Francavilla
Pubblicato il 11 Marzo 2022 - 10:25 OLTRE 6 MESI FA
Sciopero autotrasportatori lunedì 14 marzo: tir fermi, prezzi in salita, assalto ai supermercati

Sciopero autotrasportatori lunedì 14 marzo: tir fermi, prezzi in salita, assalto ai supermercati (Foto Ansa)

Sciopero degli autotrasportatori lunedì 14 marzo. Non può essere relegata a una notizia “di categoria”. Lo sciopero dei tir non vuol dire solo che i camionisti protestano contro il caro benzina. No, il blocco degli autotrasportatori prelude a qualcosa di peggio. 

Intanto, per ora lo stop è di un giorno. Ma se fosse di più giorni cosa succederebbe? Ci sarebbero grossi problemi di approvvigionameto nei supermercati e nella distribuzione in generale. Meno prodotti sugli scaffali e nei piccoli negozi. Quindi prezzi più alti.

Senza contare il panico generalizzato che questa eventualità provocherebbe. Basti vedere cià che è accaduto in Sardegna: è bastato un annuncio (poi rivelatosi falso) di uno sciopero di 15 giorni per causare file chilometriche ai supermercati e assalto a prodotti di ogni genere. Sembrava di essere tornati al lockdown di 2 anni fa.

Sciopero degli autotrasportatori lunedì 14 marzo

Si avvicina sempre più il rischio concreto di un blocco dell’autotrasporto, settore tra i più colpiti dall’aumento dei carburanti. Il governo cerca di mediare. Martedì è previsto un incontro con il viceministro Teresa Bellanova e sono gia’ sul tavolo 80 milioni di aiuti. Ma le diverse organizzazioni di settore spingono: il problema è ora, la soluzione sul caro-carburanti non è più rinviabile.

Così mentre Unatras ha già annunciato l’agitazione per il prossimo 19 marzo (anche Confartigianato Trasporto con le imprese pugliesi e Fai-Conftrasporto spiegano che i tir saranno fermi per quella data), Trasportounito rompe gli indugi e si spinge più avanti: lunedì 14 marzo sciopero degli autotrasportatori.

“Si tratterà – spiega Maurizio Longo, segretario generale dell’organizzazione – di una sospensione dei servizi di autotrasporto merci finalizzata ad evitare un ulteriore indebitamento per le imprese”. Non dovrebbero esserci blocchi ma, ad esempio in Sardegna, si annuncia un presidio.

Stop dei tir uguale aumento dei prezzi

Una situazione che allarma non poco i consumatori che ricordano: in Italia l’85% dei beni viaggia su gomma. Uno stop vorrebbe dire meno rifornimenti di merce al commercio ed una inevitabile, ulteriore, impennata dei prezzi. Ma la Coop, più in generale spiega: attualmente, nonostante alcuni ”accaparramenti a livello locale” la merce non manca.

Il prezzo della benzina e del diesel continua a salire

I sostegni al settore sono attualmente cifrati in 80 milioni, ma non riguardano il caro-carburante. Il decreto Energia (atteso il 28 marzo in aula alla Camera per passare poi alla seconda lettura in Senato) stanzia infatti, tra le altre cose, 20 milioni di euro per il 2022 per la riduzione dei pedaggi autostradali. Ma ora le richieste sono altre: rivedere la clausola del gasolio nei contratti di trasporto e intervenire a livello fiscale oppure con ulteriori agevolazioni.

“Il Governo – spiegava Unatras – si era impegnato in tempi brevissimi a fornire le soluzioni più adeguate per consentire alle aziende di fronteggiare l’emergenza. Purtroppo, al di là dello stanziamento degli 80 milioni, che certamente non risolve i problemi della categoria, non ci sono stati apprezzabili passi in avanti”.

Rincara la dose Trasportounito: “A partire da lunedì prossimo, 14 marzo, le aziende di autotrasporto sospenderanno a livello nazionale i loro servizi ‘per causa di forza maggiore'” e cioè appunto l’esplosione dei costi del carburante. E questo per evitare ulteriori danni alle imprese dell’autotrasporto.

L’allarme dei consumatori

Allarmati i consumatori: “Il blocco dell’autotrasporto avrà effetti diretti sulla collettività, sospendendo i rifornimenti di beni nel settore del commercio e portando ad una impennata dei listini al dettaglio nei negozi e nei supermercati – afferma il presidente del Codacons Carlo Rienzi – Una conseguenza inevitabile, considerato che l’85% delle merce venduta in Italia viaggia su gomma, e un ulteriore danno per i consumatori, stremati al pari delle imprese dal caro-carburante”. Tutti guardano alle mosse del Governo: “servono provvedimenti urgenti – dice Luigi Sbarra, segretario nazionale della Cisl – quanto fatto finora non basta”.