Sciopero contro lo stop allo smart working: giovedì 28 ottobre dipendenti pubblici a casa?

di Redazione Blitz
Pubblicato il 27 Ottobre 2021 - 15:42 OLTRE 6 MESI FA
Sciopero contro lo stop allo smart working: giovedì 28 ottobre dipendenti pubblici a casa?

Sciopero contro lo stop allo smart working: giovedì 28 ottobre dipendenti pubblici a casa?

Sciopero dei dipendenti pubblici che chiedono di tornare in smart working giovedì 28 ottobre. La neonata associazione sindacale Smart Workers Union ha invitato il personale amministrativo e informatico del pubblico impiego, con mansioni che possono essere svolte anche in lavoro da remoto, ad astenersi dal lavoro giovedì 28 ottobre. Tra il personale coinvolto dall’agitazione, anche i lavoratori della scuola, compresi gli insegnanti in didattica a distanza.

Sciopero dei dipendenti pubblici contro lo stop allo smart working

“Gli atti normativi predisposti dal Ministro – si legge nell’atto di proclamazione dell’agitazione – non sono in linea con la digitalizzazione della pubblica amministrazione (PNRR), non favoriscono il benessere dei lavoratori pubblici non conciliando i tempi di vita/lavoro e contribuiscono ad aumentare le emissioni di CO2 nel Paese”.

La tesi del sindacato Smart Workers Union

“Per noi il lavoro digitale e remotizzabile non è solo una delle modalità organizzative del lavoro – scrivono dal sindacato – ma rappresenta un vero e proprio stile di vita da diffondere e mettere in pratica nell’immediato futuro. Vogliamo una società con un basso impatto ambientale, con meno smog, meno pendolarismo e meno ore perse nel traffico. Una società dove il lavoratore migliora la qualità della propria vita ed acquista una autonomia organizzativa del lavoro che può svolgere ovunque”.

Lo sciopero contesta il recente Dpcm del 23 settembre in cui si stabilisce che dal 15 ottobre 2021 i dipendenti pubblici devono tornare sul posto di lavoro. 

Smart Workers Union: “Smart working è più compatibile con gli impegni personali”

“Siamo agli inizi — ha detto a Sky Tg24 il fondatore di Smart Workers Union, Gilberto Gini, lavoratore della pubblica amministrazione — Il nostro obiettivo è dare voce al disagio di tutti i lavoratori che hanno dimostrato come sia possibile un modo di lavorare più compatibile con gli impegni personali e nello stesso tempo più produttivo. Oggi le linee guida nella PA che limitano lo smart working solo a chi viene dotato di mezzi dell’azienda da molti lavoratori costretti a rientrare è considerato una punizione. Una percezione forte soprattutto nei settori e negli uffici dove proprio la messa a disposizione del proprio computer e della propria connessione ha consentito la garanzia del servizio ai cittadini nel momento acuto della pandemia”.