Sciopero scuola oggi lunedì 1 marzo: docenti e dirigenti contro lezioni fino al 30 giugno

di Redazione Blitz
Pubblicato il 1 Marzo 2021 - 09:38 OLTRE 6 MESI FA
Sciopero scuola oggi lunedì 1 marzo: docenti e dirigenti contro lezioni fino al 30 giugno

Sciopero scuola oggi lunedì 1 marzo: docenti e dirigenti contro lezioni fino al 30 giugno (Foto archivio Ansa)

Sciopero della scuola oggi lunedì 1 marzo 2021: uno sciopero annunciato la scorsa settimana ma che vista la situazione scuola, si pensava venisse revocato. Invece lo sciopero di oggi c’è, indetto dall’organizzazione sindacale SISA, riguardante tutto il personale docente e dirigente, di ruolo e precario, in Italia e all’estero. La protesta riguarda l’ipotesi di prolungamento del calendario scolastico e chiede l’accelerazione dell’immissione in ruolo dei precari.

Sciopero scuola oggi contro le lezioni fino al 30 giugno

Uno sciopero, come si legge anche sul sito del Miur, indetto per protesta contro l’ipotesi di un prolungamento dell’anno scolastico con lezioni sino al 30 giugno. Infdetto poi anche chiedere l’accelerazione dei tempi per l’immissione in ruolo dei precari.

Nei giorni scorsi il Sisa attraverso la pagina Facebook del sindacato ha assicurato che “lo sciopero si svolgerà creativamente con manifestazioni on line a causa della pandemia. Sarà aperto con un videomessaggio alle ore 8 della mattina stessa sulla pagina Fb e sul sito del sindacato a cura del coordinamento nazionale, singoli e gruppi potranno trasmettere i loro video e le loro foto a sisascuola@libero.it”.

Il comunicato del Sisa sullo sciopero

“Riteniamo che le politiche di stampo liberista avanzate dal costituendo governo di Mario Draghi, per altro deciso a disconoscere la DAD realizzata con enormi sacrifici di docenti e studenti, prolungando arbitrariamente le lezioni al 30 giugno – si legge nel comunicato del sindacato del 9 febbraio con cui è stato indetto lo sciopero – siano in totale contrasto con un progetto sociale, culturale e politico. A partire dalla scuola occorre essere coerenti con la Costituzione nata dalla Resistenza, che invita all’inclusione sociale. Le politiche di rigore, tese a colpire lavoratori, disoccupati, pensionati, il ridimensionamento del reddito di cittadinanza, i tagli contro il pubblico impiego in generale e la scuola in particolare, al netto dei proclami sulle assunzioni dei precari, sono e saranno sempre respinti dalla nostra organizzazione sindacale”.