Sciopero taxi 5-6 luglio confermato, cosa c’è dietro la protesta dei tassisti

All'origine dello sciopero dei taxi indetto da quattordici sindacati l'articolo 10 del ddl Concorrenza. Nel mirino gli accordi con intermediari tech per le prenotazioni delle auto bianche, a cominciare da Uber.

di Redazione Blitz
Pubblicato il 4 Luglio 2022 - 18:02 OLTRE 6 MESI FA
sciopero taxi

Sciopero taxi 5-6 luglio confermato, cosa c’è dietro la protesta dei tassisti (foto ANSA)

Non ha avuto un esito positivo l’incontro tra la viceministra Teresa Bellanova e i sindacati dei tassisti. Lo sciopero nazionale dei taxi di 48 ore, tra il 5 e 6 luglio, è confermato “perché l’articolo 10 del Ddl Concorrenza non verrà stralciato ma modificato nelle parti non sostanziali – spiegano i sindacati – Siamo sempre più convinti che la riscrittura delle norme per migliorare il settore debba avvenire non con una legge delega inserita in un Ddl concorrenza ma attraverso un provvedimento di confronto tra categoria, governo e sindacati. I taxi si fermeranno a partire da domani mattina alle 8 in tutta Italia. Il ritrovo per tutti è a Roma. 

I motivi dello sciopero dei taxi

Nello specifico, l’articolo 10 che ha provocato lo sciopero dei taxi riguarda “l’adeguamento dell’offerta di servizi alle forme di mobilità che si svolgono mediante applicazioni web che utilizzano piattaforme tecnologiche per l’interconnessione dei passeggeri e dei conducenti”. Tale formulazione è ritenuta pericolosa dalle auto bianche, poiché a detta loro “lascia presagire l’interesse a regalare la gestione del settore a intermediari che pensano di arricchirsi alle spalle dei lavoratori, relegando la funzione del tassista a quella di un rider della mobilità”. Nel mirino in particolare c’è Uber, che a fine maggio ha siglato un accordo con IT Taxi, il più grande operatore di prenotazione nel paese: oltre dodicimila tassisti, in novanta città, useranno l’app per permettere alla clientela di riservare un passaggio.

Il comunicato dei tassisti

Martedì 5 luglio i tassisti saranno in piazza della Repubblica a Roma per richiedere l’eliminazione dell’articolo 10 dal testo finale. In una nota firmata da ben quattordici associazioni sindacali, tra cui Usb-taxi, Uiltrasporti e Federtaxi Cisal, si legge che “lo sciopero farà da spartiacque riguardo al destino dei tassisti. È una risposta ferma e irremovibile indirizzata a chi pensa di svendere il nostro lavoro e la funzione di servizio pubblico che svolgiamo”.

“In quelle 48 ore – continua la nota – dobbiamo dimostrare che non siamo disponibili a nessun passo indietro, a nessun tipo d’accordo, a nessuna resa e che ci batteremo fino all’ultimo respiro, contro tutti quei parassiti che vorrebbero sottrarci il frutto della nostra fatica. La realtà è che la nostra battaglia è la lotta di 40.000 lavoratori contro la speculazione finanziaria, ma anche la difesa dell’utenza di un sevizio pubblico contro meccanismi come algoritmi e libero mercato che li andrebbero a strangolare nel momento del bisogno”.