Scomparso il testimone di giustizia Pino Masciari: colpì la ‘ndrangheta

Pubblicato il 25 Maggio 2012 - 16:46| Aggiornato il 25 Giugno 2012 OLTRE 6 MESI FA

Pino Masciari

BOLOGNA – Allarme e preoccupazione anche a Bologna per la scomparsa di Pino Masciari, il testimone di giustizia del quale non si hanno notizie da pi§ di 24 ore. Proprio Bologna, solo qualche giorno fa, gli aveva consegnato la cittadinanza onoraria: ”Siamo profondamente preoccupati e stiamo seguendo con apprensione l’evolversi della situazione”, ha spiegato l’assessore alla legalità Nadia Monti. Masciari, 53 anni, è un imprenditore di Catanzaro che con le sue accuse ha colpito decine di esponenti della ‘ndrangheta. L’ultima persona a vederlo il 24 maggio a Cosenza è stata Rosaria Pisaniello, Sialp per il Mezzogiorno. Dal 2010 Masciari non era più nel programma speciale di protezione dei testimoni, dopo che nel 2005 la Commissione centrale del Ministero dell’Interno aveva dichiarato la cessazione del programma di protezione.

Mario Spagnuolo, procuratore di Vibo Valentia, distretto giudiziario di appartenenza che ha avuto l’incarico di proteggere per lungo tempo il testimone di giustizia, ha detto: “Masciari scompare e appare come d’incanto”. La storia di Masciari come testimone di giustizia inizia alla fine degli anni ’90. Sposato, padre di due figli, Masciari decise di opporsi alle tantissime richieste delle cosche di Vibo Valentia, denunciando i suoi estorsori e le collusioni tra ‘ndrangheta e politica. Masciari dichiarò ai che per ogni appalto vinto dovette versare, per poter lavorare in pace, il 6% ai politici locali e il 3% ai boss.

Masciari e la moglie Marisa si si sono divisi alla partenza da Bologna lunedì: la moglie è tornata a casa, mentre Masciari ha proseguito per Corigiliano per partecipare ad alcuni dibattiti: ”Certamente tutte le ipotesi restano aperte e affrettare le conclusioni sarebbe sbagliato, ma sapendo che l’imprenditore nella sua regione denunciò usurai e cosche e che da quel momento la sua vita e’ a rischio, la situazione ci preoccupa fortemente”, ha proseguito la Monti. Preoccupazione e’ stata espressa anche dal Pd e dal Movimento Cinque Stelle.