Sconto treni, in 5mila ai funerali delle vittime di Andria e Corato FOTO-VIDEO

di Redazione Blitz
Pubblicato il 16 Luglio 2016 - 12:16 OLTRE 6 MESI FA

BARI – In 5mila la mattina del 16 luglio si sono stretti vicino alla famiglia di 13 delle 23 vittime dello scontro tra treni avvenuto tra Andria e Corato, in Puglia. Una folla che è arrivata al Palasport di Andria, soprattutto giovani ragazzi pronti ad abbracciarsi e sostenersi in un giorno di grande dolore. Non ci sono soltanto i parenti e i conoscenti delle vittime ma anche numerose persone che hanno affrontato la pioggia battente pur di essere accanto ai familiari delle persone decedute.

I familiari piangono i loro cari e sono affiancati e assistiti da psicologi e dai volontari che si sono occupati di loro dal giorno della tragedia i parenti delle vittime del disastro ferroviario del 12 luglio. Psicologi e volontari portano acqua e conforto alle famiglie che da dalla mattina di sabato sono a fianco ai loro cari per l’ultimo saluto.

Sulle gradinate a sinistra dell’altare si erano schierati il personale delle forze dell’ordine, della Polfer, di Vigili del fuoco e di tutti i volontari che hanno partecipato alle operazioni di soccorso il giorno della tragedia. Alla cerimonia, oltre al capo dello Stato, alla presidente della Camera e al ministro Delrio, partecipano anche i sottosegretari Cassano, Bellanova e D’Ondia e i parlamentari pugliesi Boccia e Scalfarotto.

Presente anche il sindaco di Bari, Antonio Decaro, che ha dichiarato: “Oggi anche il cielo ha deciso di piangere”. Decaro, poco prima di raggiungere Andria ha partecipato ai funerali di uno dei due cittadini baresi deceduti durante l’incidente: alle 10, nella chiesa di Sant’Antonio, si è infatti tenuto il funerale di Enrico Castellano. Alle 13.30, sempre a Bari, nella chiesa del Redentore, verrà dato l’estremo saluto a Nicola Gaeta.

 

A celebrare i funerali ad Andria è il vescovo Luigi Mansi, che durante l’omelia ha detto:

Temiamo che per troppi anni e per tante persone queste terre siano state considerate le periferie dell’Italia, quelle periferie alle quali il nostro Papa Francesco ha fatto tante volte riferimento. Speriamo che si sospenda questo fare e che ci si occupi dei diritti di tutte le persone a cominciare dai più deboli e fragili, a cominciare proprio dalle periferie.

Le nostre coscienze sono state addormentate da prassi che ci sembrano normali ma non lo sono: quelle prassi dell’economia in cui non si pensa alla vita delle persone ma alla convenienza e all’interesse, senza scrupoli e con piccole e grandi inadempienze del proprio dovere”.

(Foto Ansa)