Scuola, il decreto salva-precari è legge. Concorso straordinario per assumerne 24mila

di Redazione Blitz
Pubblicato il 30 Ottobre 2019 - 11:10 OLTRE 6 MESI FA
Scuola, via libera al concorso per stabilizzare 24mila precari

Aula scolastica (Ansa)

ROMA – Il presidente Sergio Mattarella ha firmato il Decreto Legge 29/10/2019 sulla scuola, chiamato anche “salva-precari bis”. In pratica, la stabilizzazione attraverso un concorso straordinario di 24 mila docenti precari da almeno 36 mesi di servizio (in totale sono 70 mila quelli che hanno queste caratteristiche). Cui si aggiungerà poi un concorso ordinario. Il provvedimento prevede, si legge sul sito del Quirinale, “misure di straordinaria necessità ed urgenza in materia di reclutamento del personale scolastico e degli enti di ricerca e di abilitazione dei docenti”.

Bando per concorso precari entro 2019

“Il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto-legge che introduce misure di straordinaria necessità ed urgenza in materia di reclutamento del personale scolastico e degli enti di ricerca e di abilitazione dei docenti”.

E’ quanto si legge nella nota del Consiglio dei ministri. “Il decreto, al fine di porre rimedio alla grave carenza di personale di ruolo nelle scuole statali e ridurre il ricorso a contratti a termine, prevede che entro il 2019, contestualmente al concorso ordinario, si bandisca una procedura straordinaria per titoli ed esami per docenti della scuola secondaria di primo e secondo grado, organizzata su base regionale e finalizzata alla definizione di una graduatoria distinta per regione e classe di concorso, nonché per l’insegnamento del sostegno, per complessivi 24 mila posti, riservata ai precari che abbiano insegnato nella scuola statale per almeno 36 mesi, anche non consecutivi”, si legge nella nota.

Che aggiunge: “Il testo prevede, infine, misure per dare l’avvio al reclutamento di dirigenti tecnici per assicurare la funzionalità delle istituzioni scolastiche, la proroga da sei a nove anni della scadenza della validità delle abilitazioni scientifiche nazionali e l’esenzione dall’obbligo di ricorrere al mercato elettronico della pubblica amministrazione (MEPA) per l’acquisto di beni e servizi funzionalmente destinati all’attività di ricerca per gli Atenei e le Istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica”. (fonte Ansa)