Porta la figlia a scuola con il burqa. Le mamme in rivolta: “Spaventa i nostri figli”

Pubblicato il 17 Settembre 2010 - 19:11 OLTRE 6 MESI FA

I bimbi hanno paura  ”della maestra nera”. Nera come gli incubi dell’infanzia. In realtà è una mamma, di fede islamica, che accompagna una loro compagna in classe indossando il burqa. Una mamma contro la quale le altre mamme hanno scatenato una protesta davanti al direttrice scolastica della scuola materna di Sonnino, centro in provincia di Latina.

”Se vuole il burqa lo indossi per strada, qui a scuola spaventa i nostri figli. Se lo deve togliere e mostrare la faccia”, hanno obiettato davanti alla direttrice scolastica precisando a scanso di equivoci ”il nostro non è razzismo”. Insomma spiegano le mamme, che pure quella donna conoscono bene perché è la moglie dell’imam e vive nel centro di circa 7000 anime da un anno e mezzo senza mai avere avuto problemi, ”fuori dalla scuola può indossare quello che vuole ma chiediamo che quando è dentro la scuola si scopra almeno gli occhi e la bocca così da permettere ai bambini di capire che sotto il vestito scuro c’é una signora”.

Insomma no ‘alla maestra nera’, per via del colore del burqa, ma una mamma in carne ed ossa. Le donne hanno anche detto anche di volere parlare con la signora, ”le vogliamo far capire, vogliamo confrontarci”. Il marito della donna, Moustafa Addi, imam della moschea di Priverno dunque uomo di fede e che segue i principi islamici, spiega cercando di abbassare i toni. ”Non c’è proprio nulla da temere -dice fuori dalla sua casa ai giornalisti- si tratta solo dell’abito che indossano le donne del mio paese, appartiene a fede e tradizione. Non c’è da avere paura”.

Ma il caso nel piccolo centro è  già scoppiato e non si parla d’altro. La scuola cerca di correre ai ripari anche perché si tratta di tutelare i bimbi, tutti i bimbi. Per questo la direttrice scolastica Assuntina Natalini per lunedì ha convocato una riunione dove sono invitati tutti: mamme che protestano, mamma col burqa e il sindaco Gino Cesare Gasbarrone. Anche perché le genitrici -senza burqa- sollecitano una soluzione immediata e, in caso contrario, non escludono di arrivare ad una raccolta di firme a sostegno delle loro ragioni. Il sindaco Gasbarrone non esclude nulla, anche provvedimenti radicali tipo un’ordinanza anti-burqa.

”Per ora nessuna ordinanza ma a mali estremi estremi rimedi -dice Gasbarrone- Spero però di non arrivarci. Con il dialogo sono certo che si potrà far capire alla signora che, nel momento in cui i bambini risentono di questa cosa e manifestano un disagio, è necessario ragionare insieme e trovare una soluzioni condivisa, che rispetti le esigenze della signora e anche quelle dei bambini. Con il dialogo si potrà risolvere la vicenda. Spero non ci sia bisogno di altro”.

Il pastore evangelico della comunità di Sonnino, Claudio Zappalà, individua un’altra possibile strada: “Insegniamo ai nostri bambini la diversità. Se la legge italiana lo consente non capisco perché tanta paura, se le regole giuridiche consentono di girare con il viso coperto è giusto che la signora assecondi la sua religione e indossi il burqa, se crede. Ai bambini è possibile insegnare la diversità”.