Scuola, Coldiretti: boom per Istituti agrari, +12% iscritti

di redazione Blitz
Pubblicato il 13 Settembre 2014 - 11:40 OLTRE 6 MESI FA
Scuola, Coldiretti: boom per Istituti agrari, +12% iscritti

Scuola, Coldiretti: boom per Istituti agrari, +12% iscritti

ROMA – Svolta ‘green’ nelle scuole italiane dove gli istituti agrari, con un aumento record del 12 per cento, sono quelli che fanno segnare il maggior incremento di iscritti per il 2015; ma tendenze positive si riscontrano per tutti gli indirizzi legati ad ambiente, alimentazione e turismo.

E’ quanto emerso dallo studio presentato alla prima Summer School sul Made in Italy, promossa da Coldiretti Giovani Impresa in collaborazione con l’Osservatorio sulla criminalità nell’agroalimentare, con laureati provenienti da tutte le Università italiane seguiti da esperti del sistema agroalimentare, professori, imprenditori, magistrati e manager. Nel nuovo anno scolastico 2014/2015 – osserva Coldiretti – si sono iscritti al primo anno degli istituti tecnici e professionali della scuola secondaria di secondo grado, statali e paritarie 264.541 giovani e tra questi il 24 per cento ha optato per l’agricoltura, l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera, che complessivamente hanno registrato 63.719 nuovi iscritti contro i 60.017 dello scorso anno.

Merito del boom fatto registrare dalle scuole tecniche di Agraria, agroalimentare e agroindustria, cresciute del 12 per cento per numero di studenti, ma sono in aumento anche i ragazzi che scelgono le scuole professionali per i servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale (+8 per cento) e quelli che si indirizzano verso l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera (+5 per cento), secondo l’analisi della Coldiretti.

Numeri – conclude Coldiretti – “che testimoniano una vera rivoluzione culturale, confermata anche dai risultati di un sondaggio svolto con Ixe’ secondo il quale il 54 per cento dei giovani oggi preferirebbe gestire un agriturismo piuttosto che lavorare in una multinazionale (21 per cento) o fare l’impiegato in banca (13 per cento)”. Inoltre, secondo il rapporto, il 50 per cento degli italiani ritiene che cuoco e agricoltore siano le professioni con la maggiore possibilità di lavoro mentre solo l’11 per cento ritiene che l’operaio possa avere sbocchi occupazionali.