Scuola riapertura 26 aprile: scaglionati e tamponi a tappeto. Tamponi a tappeto (ma ne servono 8 milioni) e via libera ai test salivari rapidi agli studenti e vaccini in autunno anche ai bambini e ai ragazzi.
Il Governo sta studiando le misure da mettere in campo per rendere più sicuro il rientro della totalità degli alunni in classe dal 26 aprile.
Scuola riapertura 26 aprile: scaglionati e tamponi a tappeto
Sulla data, che fa già tremare molti dirigenti scolastici e preoccupa diversi sindacati, nelle ultime ore hanno espresso perplessità Regioni ed Enti locali. Fino a che punto è ragionato, il rischio del Governo?
Preoccupa la scuola in presenza, un’incognita la questione trasporti, non ci sarebbero le condizioni per dimezzare la capacità di bus e metro. E solo ora la campagna vaccinale è entrata nel vivo. I presidi si sentono abbandonati e paventano lo scarica barile ai danni del personale scolastico.
La Conferenza delle Regioni chiede soluzioni immediate ma anche gradualità nei provvedimenti: 100% scuola in presenza, 50% capacità mezzi pubblici, sono parametri e percentuali che devono essere riviste. Non sono pronte: il presidente della Conferenza, Fedriga, invita il Governo a dire la verità agli italiani.
Il ministro: “Ripensare gli orari delle città”
Il ministro delle Infrastrutture Giovannini, intervistato da La Stampa, indica una soluzione drastica, bisogna ripensare gli orari delle città. E promette un miglior servizio dei trasporti, grazie anche agli sforzi del governo precedente: igienizzare i mezzi pubblici più volte al giorno, sull’occupazione al 50% tenere in considerazione le diverse realtà locali. E, appunto, ripensare gli orari delle città.
Anche per facilitare gli ingressi scaglionati a scuola.
Test salivari: campagna massiccia nelle scuole
Un punto d’incontro sembra la volontà comune di impegnare le scuole per tamponi di massa salivari: almeno si capisce dove e come circola il virus, specie tra gli asintomatici. Lo chiedono le Regioni, il governo valuta l’ipotesi.
I test salivari sono rapidi, indolori (vanno bene anche per i più piccoli), sono già testati e, anzi, bisogna che le procedure di di nulla osta e l’allestimento di kit standard per le scuole, siano rapidissime.
Rappresentano una “metodologia valida” per il controllo a campione della diffusione del virus SarsCov2 nelle scuole, ma è chiaro che è fondamentale “testarli sul campo “.
Ne è convinta Maria Rosaria Capobianchi, direttrice del Laboratorio di virologia dell’Istituto nazionale malattie infettive ‘Lazzaro Spallanzani’ di Roma, sottolineando come l’esperienza pilota condotta in alcune scuole del Lazio abbia dato risultati positivi.
Test salivari, a Bollate già testati: “Semplice e utile”
Bollate, in provincia di Milano, è fra i Comuni che hanno fatto per primi la sperimentazione. “Vista la nostra esperienza – spiega il primo cittadino a Fanpage – direi che dovrebbero essere utilizzati. Sono uno strumento potente, semplice, utile”.
La saliva, spiega Capobianchi all’ANSA, “utilizzata come campione sul quale effettuare l’analisi per rilevare la presenza del virus è equivalente al tampone naso-faringeo. Nel momento in cui il ministero della Salute approverà i test salivari a scopo di sorveglianza, questi potranno dunque essere utilizzati per la definizione dei casi Covid e per il loro conteggio, anche in ambito scolastico”.
Una approvazione, secondo quanto annunciato dallo stesso direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza, che dovrebbe arrivare a breve dal momento che tali test “sono affidabili ormai quanto il tampone”.