Scuola, rientro tra caro libri di 100 euro, ebook obbligatori ed edifici “inagibili”

Pubblicato il 10 Settembre 2012 - 11:04 OLTRE 6 MESI FA
(LaPresse)

ROMA – Non solo libri di carta, anche gli e-book arrivano sui banchi delle scuole italiane. Gli studenti e le famiglie si preparano al nuovo anno scolastico ed ai suoi costi. Gli aumentati in media sono di 100 euro per studente, 80 solo per l’acquisto dei libri di testo. Tra il 10 ed il 14 settembre bambini e ragazzi torneranno nelle aule. La spesa media per i libri sarà tra i 350 ed i 400 euro per gli allievi delle medie, mentre per i testi dei licei costeranno tra i 450 ed i 500 euro. Nemmeno i mercatini dell’usato potranno aiutare le famiglie: con l’introduzione della versione cartacea e digitale molti libri “vecchi” di appena un anno saranno da buttare.

Altra novità di questo 2012 è l’assunzione di 22mila docenti precari che passeranno di ruolo, mentre i presidi scarseggiano dopo il blocco dei concorsi per presunte irregolarità. Anche gli edifici non sarebbero adeguati ad ospitare gli allievi secondo il Codacons, che ha così invitato i sindaci a “chiudere le scuole non a norma e rinviare l’apertura a data da destinarsi”.

I COSTI DI LIBRI E DIARI – Il nuovo anno scolastico peserà sulle famiglie già oppresse dalla crisi economica. Le nuove disposizioni del ministero dell’Istruzione prevedono l’obbligo di avere sui banchi sia la versione cartacea che quella digitale dei libri di testo. E così 8 famiglie su 10 temono di non avere denaro a sufficienza per ogni figlio che studia. Per un ragazzo che frequenta la scuola media il costo dei soli libri di testo andrà da 350 a 400 euro, mentre per un liceale il costo oscilla tra i 450 ed i 500 euro, vocabolari inclusi.

L’aumento del corredo scolastico è stato di circa 100 euro rispetto al 2011, di cui 80 euro solo per i libri di testo. Se trovare libri di seconda mano che abbiano anche versione digitale è quasi impossibile, la caccia al risparmio nei mercatini dei libri usato appare compito più arduo per questo 2012.

Alle famiglie altro non rimane da fare che cercare il risparmio con astucci , zaini e diari non di marca. Per un astuccio “anonimo” il prezzo oscilla tra i 19 ed i 25 euro rispetto agli oltre 30 euro per uno firmato. Gli zaini di marca invece costano tra i 78 ed i 95, mentre senza firme si paga tra i 20 ed i 75 euro. Inoltre 7 ragazzi su 10 affermano di riciclare anche lo zaino, scegliendolo di seconda mano. Per un diario non firmato il prezzo è tra i 10 ed i 15 euro, mentre per una firma si pagano dai 15 euro in su.

RISPARMIO CON GLI E-BOOK? – Francesco Profumo, ministro dell’Istruzione, aveva “assicurato” in primavera: “Con i digitali la spesa per i libri potrebbe scendere ad un decimo di quella attuale, che si aggira tra i trecento e i quattrocento euro”. L’obiettivo del ministero è di arrivare all’anno scolastico 2013-2014 in cui i libri digitali prenderanno in toto il posto di quelli cartacei.

Ma il sito Skuola.net contesta il risparmio annunciato da Profumo, che si aggirerebbe solo su 50 euro in meno a famiglia. Analizzando un campione di circa un centinaio di classi di istituti superiori di 10 città italiane il sito ha scoperto che il risparmio è solo del 15% rispetto a quanto speso per i cartacei. Appena 3 euro la differenza, scrive Skuola.net, tra un libro di versioni di greco tra la sua edizione cartacea e quella digitale.

LE DATE DEL RIENTRO – Gli studenti dell’Alto Adige sono stati i primi a rientrare a scuola il 5 settembre. Dal 10 settembre tornano tra i banchi gli studenti della Valle D’Aosta, mentre dall’11 settembre sarà la volta del Molise. Il 12 settembre la campanella suonerà in Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Trentino, Umbria e Veneto.

Campania e Lazio entreranno a scuola il 13 settembre, mentre venerdì 14 sarà la volta degli studenti della Sicilia. Gli ultimi a tornare a scuola il 17 settembre saranno gli studenti di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Emilia Romagna, Liguria, Puglia, Sardegna.

DISAGI E POLEMICHE – Il rientro a scuola non si prospetta privo di polemiche. La gioia dei 22mila docenti finalmente di ruolo dopo anni di precariato si contrappone a quello dei presidi, che a causa del blocco del concorso dovranno occuparsi di diversi istituti contemporaneamente, senza vedere aumenti nella propria busta paga. Ma nonostante le nomine anche per il corpo docenti sono previste carenza: all’appello mancherebbero ancora 2mila insegnanti nella provincia di Milano e 1200 a Bari.

Oltre alla questione personale, anche quella della sicurezza degli edifici pesa sull’avvio del nuovo anno scolastico. Il Codacons preoccupato per la situazione di agibilità delle scuole ha chiesto ai sindaci di tenere chiuse quelle non a norma e rinviarne l’apertura a “data da destinarsi”: “La sicurezza delle scuola è un problema serissimo che ogni anno si ripresenta in occasione dell’avvio dell’anno scolastico. Il non rispetto delle norme vigenti e la mancata presenza dei certificati in materia di incendi, sisma, agibilità, etc – afferma il presidente Codacons Carlo Rienzi – rendono di fatto fuori legge gli edifici scolastici consentendo ai sindaci di rinviare l’apertura degli istituti, cosi’ come ha fatto il sindaco di Campobasso”.