Scuola: si comincia tra proteste, crisi e rincari record

Pubblicato il 11 Settembre 2011 - 18:25 OLTRE 6 MESI FA

Foto LaPresse

ROMA – Un calcio d’inizio che anche quest’anno accompagnato da qualche fischio. Gli studenti sono già in fibrillazione e hanno messo in cantiere per il primo giorno di lezione flash-mob e iniziative rumorose in tutto il Paese. Classi pollaio, edilizia scolastica, caro libri, diritto allo studio sono solo alcune delle questioni per le quali si mobilitano. ”Ora i conti li fate con noi!” è il grido di lotta dell’Unione degli studenti: ”Non accetteremo alcun governo – avvertono – che sperpera risorse in guerre, grandi opere inutili e corruzione mentre le nostre scuole cadono a pezzi”.

Il crollo di un soffitto in un liceo scientifico di Mestre qualche giorno fa ha giusto rinfocolato le polemiche sul cattivo stato di salute di tanti edifici scolastici. Per gli insegnanti qualche buona notizia è arrivata: l’immissione in ruolo di oltre 30.000 docenti ha fatto tirare il fiato a una bella fetta di precari facendo sperare in una continuità didattica che in molte classi è diventata una chimera.

Ma le famiglie, quest’anno più che mai con una crisi economica che non molla la presa, devono fare i conti con un ”caro-tutto” che non risparmia l’istruzione. Genitori e associazioni di consumatori, già da giorni, hanno alzato la voce sul ”caro libri”. Un’indagine dell’Adiconsum denuncia che in più della metà delle classi delle scuole superiori sono stati sforati i tetti di spesa previsti dal ministero dell’Istruzione.

Un allarme che ha portato l’associazione dei genitori italiani a chiedere che almeno la spesa dei libri di testo sia deducibile e il ministro Gelmini a promettere sanzioni ”attraverso una riduzione del trasferimento dei fondi” alle scuole che non rispettano il tetto di spesa. Il costo dei libri non è l’unica voce di spesa legata all’istruzione che preoccupa: acquistare un corredo scolastico – zaino, diario, quaderni, penne ecc… – costa a mamme e papà – ha calcolato l’associazione Codici – in media circa 105 euro.

Un aiuto per le famiglie potrebbe arrivare dalla tecnologia, ma se ne parla dal prossimo anno. Nel corso del 2011-2012, infatti, le istituzioni scolastiche saranno chiamate per la prima volta ad adottare, per il successivo anno scolastico, libri digitali o misti in sostituzione dei tradizionali libri cartacei. Soluzione che consentira’ l’abbattimento della metà dei costi.

Per ora, tuttavia, si continua con l’arte dell’arrangiarsi. Uno studente su due, secondo Contribuenti.it, comprerà libri usati (la percentuale di chi opta per questo espediente salva-portafogli è passata dal 36% dello scorso anno al 49% di quest’anno) e in tanti rinunceranno a ”griffe” e prodotti modaioli accontentandosi di kit, come quello proposto ancora una volta dalla Federcartolai: un ‘pacchetto’ di prodotti non logo (zaino, astuccio, cancelleria varia) al prezzo di una ventina di euro.