Scuola sciopero 17 marzo. Concorsi, sindacati li vogliono facili e vogliono tutti in cattedra garantito

di Redazione Blitz
Pubblicato il 5 Febbraio 2020 - 12:34 OLTRE 6 MESI FA
Scuola sciopero dei precari 17 marzo 2020. Concorsi, sindacati li vogliono facili e vogliono tutti in cattedra garantito

Scuola sciopero 17 marzo. Concorsi, sindacati li vogliono facili e vogliono tutti in cattedra garantito (foto d’archivio Ansa)

ROMA – Scuola sciopero 17 marzo. Sciopero di chi? Dei docenti precari. Sciopero indetto da chi? Praticamente da tutti i sindacati della scuola, confederali e autonomi stavolta uniti. Sciopero perché? Perché ci sono, arrivano i Concorsi nazionali per andare in cattedra. Ma i Concorsi i sindacati li vogliono facili facili, vogliono, anzi esigono Concorsi con il tutti in cattedra garantito. Concorsi dunque dove non si esaminano o selezionano docenti precari per verificare la loro preparazione competenza per andare in cattedra, i sindacati vogliono Concorsi che ratifichino, mettano il timbro sulla carriera e anzianità di precariato come fondamentale e sufficiente condizione per la cattedra di ruolo.

Hanno di fronte i sindacati un ministro di provenienza M5S, Lucia Azzolina non è certo una Giovanna d’Arco misticamente innamorata del merito e della selezione. Ma ai sindacati non basta che i Concorsi ci siano, che siano stati trovati i fondi, che sia stato deciso e finanziato l’aumento del numero dei docenti stabili. Aumento nell’ordine di decine di migliaia di posti. I sindacati della scuola partono da un assunto per loro indiscutibile: chi ha svolto attività da insegnante, sia pure in maniera precaria e saltuaria, ha così contratto diritto inalienabile e non condizionabile da alcunché ad essere assunto come docente fisso nella scuola italiana.

Verifiche sulla preparazione e competenze possono essere tollerate solo se formali, solo se atti senza sostanza ad ossequio solo formale alla legge. Dicono i sindacati: se servono Concorsi per andare in cattedra, Concorsi si facciano. Ma si faccia in modo non siano veri Concorsi, si faccia in modo siano Concorsi per così dire protetti, Concorsi dove chi concorre non corra sostanzialmente alcune rischio di non farcela.

Lucia Azzolina ha provato a resistere e concedere al tempo stesso. Ma il carattere per così dire innocuo dei Concorsi per andare in cattedra è per i sindacati un valore non negoziabile. E lo hanno pubblicamente ribadito, proclamando lo sciopero del 17 marzo.

Avevano proposto i sindacati fosse allestita una banca dati dei quesiti, in altri termini fossero resi noti e pubblici i quesiti del Concorso prima del Concorso stesso. In modo che ogni candidato conoscesse prima le domande possibili.

Seconda proposta sindacale: assegnare all’esito della prova scritta un punteggio finale da assegnare che risultasse comunque molto basso in relazione ai punteggi da assegnare relativi agli anni appunto di precariato. 

Terza richiesta: esplicita garanzia che le prove del Concorso fossero facili (numero delle domande  da tenere basso) e , letteralmente, non selettive.

Perfino un ministro di provenienza M5S di fronte a questa linea sindacale non ha potuto che constatare che i sindacati non chiedevano Concorsi, posti di lavoro. Chiedevano e chiedono sanatoria. Perfino Lucia Azzolina non ha potuto fare a meno di dire ai sindacati della scuola: sanatoria è troppo e sbagliato. Le hanno risposto con uno sciopero, neanche fosse stata un ministro del governo Renzi.