Scuole chiuse in zona rossa: Lazio e non solo, l’incubo dei genitori dei più piccoli (nido e materna)

di Alberto Francavilla
Pubblicato il 12 Marzo 2021 - 08:17 OLTRE 6 MESI FA
Scuole chiuse in zona rossa: Lazio e non solo, l'incubo dei genitori dei più piccoli (nido e materna)

Scuole chiuse in zona rossa: Lazio e non solo, l’incubo dei genitori dei più piccoli (nido e materna) (Foto d’archivio Ansa)

Scuole chiuse in zona rossa. Tutte le scuole di ogni ordine e grado. E’ questo l’incubo dei genitori, soprattutto i genitori dei più piccoli. Già, perché finora asili nido e scuole materne erano state risparmiate dalle chiusure, spesso anche in zona rossa. Il motivo è semplice: i bambini sono troppo piccoli per la Dad.

Ma c’è un problema logistico. Molti di quei genitori continuano a lavorare. Magari possono farlo da casa, magari sono in smart working. Ok, ma senza la possibilità di poter far venire una baby sitter a casa o di avere i nonni vicino, come si fa? Avete mai provato a lavorare con un bambino di 3, 4, 5 anni che riduce la casa a un campo di battaglia (e reclama attenzione)?

Oggi, venerdì 12 marzo, ci potrebbe essere un doppio fuoco incrociato. Da una parte la solita ordinanza del ministero della Salute sui colori delle Regioni. Che dovrebbe dare all’Italia una mappa quasi tutta in rosso. Dall’altra si attende a ore il nuovo Decreto (l’ormai famigerato Dpcm) che detta le regole fino a Pasquetta. E nel Decreto potrebbe esserci il cambio di rotta sulle scuole. Scuole chiuse in zona rossa, scuole di ogni ordine e grado. Quindi non solo le più piccole.

I genitori dei più grandi sono già abituati alla Dad. Anche chi è in zona gialla, ha fatto didattica a distanza ogni volta che c’è stato un contatto a scuola.

Scuole chiuse: Lazio e non solo, l’incubo dei genitori in zona rossa

Scuole chiuse è diventato improvvisamente l’incubo dei genitori del Lazio, per esempio. Finora non si erano posti il problema, perché la regione è stata quasi sempre in zona gialla. Tranne una brevissima escursione in arancione. Ma ora gira voce, dicono, sospettano, che da lunedì 15 marzo il Lazio potrebbe finire in zona rossa.

Così, de botto, direbbero gli sceneggiatori di Boris. Un doppio salto di colore a causa dell’impennata dei contagi. Ma non è detta ancora l’ultima parola, perché l’indice decisivo sarà quello dei ricoveri (e dei posti letto disponibili) in terapia intensiva.

Lazio da zona gialla a zona rossa? I numeri dei contagi

Con un valore Rt salito a 1.3 il Lazio dalla zona gialla va verso il passaggio diretto alla zona rossa. “La zona rossa è possibile per il superamento del valore 1.25 – ha detto l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato – anche se l’incidenza è sotto soglia e anche i tassi di occupazione dei posti letto sono entro la soglia di allerta”.

Giovedì 11 marzo su oltre 39 mila test ci sono stati 1.800 positivi (+146 rispetto al giorno prima), 16 decessi (-6) e +1.322 guariti. I contagiati a Roma città sono a quota 800. Aumentano i casi e i ricoveri, mentre diminuiscono i decessi e le terapie intensive. Il rapporto tra positivi e tamponi è a 10%, ma se si considera anche gli antigenici la percentuale scende al 4%.