Secondigliano, spari contro caserma: ripresi volti baby boss

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Aprile 2016 - 12:22 OLTRE 6 MESI FA
Secondigliano, spari contro caserma: ripresi volti baby boss

Secondigliano, spari contro caserma: ripresi volti baby boss

NAPOLI – Hanno aperto il fuoco nella notte contro la caserma dei carabinieri di Secondigliano, quartiere di Napoli. Un raid messo in atto da baby boss della camorra, che sono stati ripresi in video e di cui ora si conoscono i volti. Il quartiere di Secondigliano è blindato da 48 ore dopo la sparatoria a colpi di mitra.

Giuseppe Grimaldi su Il Mattino scrive che alle 3 di notte del 22 aprile è scattato il bliz dei carabinieri in grande stile e gli agenti lavorano in collaborazione per trovare i quattro giovani che sono stati ripresi dalle telecamere di videosorveglianza della zona:

“Ci sono le immagini dei sistemi di videosorveglianza che hanno ripreso ogni istante dell’incursione, e ciascun fotogramma viene analizzato attimo dopo attimo. Le telecamere hanno offerto agli investigatori quattro volti. E questa è la svolta che si attendevano tutti.

Adesso è solo questione di tempo. E il tempo, si sa, è galantuomo. Sempre. La caccia è aperta, e per questo nella notte tra mercoledì e giovedì Secondigliano e dintorni vengono cinti d’assedio. Centinaia di carabinieri cinturano il quartiere. Si comincia dalle piazze dello spaccio, perché quello è il cuore, il nido del male. Tutto comincia e tutto finisce sempre lì, nei supermercati della droga che da qualche mese hanno ripreso a smistare alla grande la merce che regala sogni artificiali e morte.

Perquisizioni, posti di blocco, controlli. L’arrivo improvviso dei militari del comando provinciale guidato dal generale Antonio De Vita spiazza tutti: pusher, vedette, acquirenti. Improvvisamente, grazie all’arrivo dei carabinieri, Secondigliano travasa il suo male endemico svuotandosi dei delinquenti. Vengono comunque identificate centinaia di persone, e tanti sono i pregiudicati. La caccia è aperta: e in cima alla lista c’è lui, il superlatitante del clan dei «girati» della Vinella Grassi da cui tutto – a cominciare dalla fine, cioè dall’assalto alla stazione dei militari di Secondigliano – sarebbe cominciato. Per una vicenda giudiziaria che riporta al Tribunale dei minori, che ha privato lui e sua moglie della patria potestà su due bimbi”.