Selvaggia Lucarelli, Guia Soncini, Macchianera a processo. Accusa: “Violate email vip”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 28 Maggio 2015 - 13:26 OLTRE 6 MESI FA
Selvaggia Lucarelli, Guia Soncini, Macchianera a processo. Accusa: "Violate email vip"

Selvaggia Lucarelli

ROMA – A processo con l’accusa di aver “rubato” i segreti dei vip accedendo “abusivamente” ai loro account email, dopo essere riusciti a ottenere codici e password. Loro sono Selvaggia Lucarelli, Guia Soncini e Gianlica Neri alias Macchianera, tre “istituzioni” nel mondo dei blog. Lo scoop lo ha fatto il sito Giustiziami, ma è stato poi ripreso da vari siti (Il Giornale, La Stampa) e anche dall’Ansa. Il processo, scrive Giustiziami (che ha anche pubblicato il documento della citazione in giudizio), si dovrebbe tenere il 19 giugno a Milano. Al centro delle indagini ci sono 191 foto scattate a Villa Oleandra (la villa di George Clooney sul lago di Como) per i 32 anni di Elisabetta Canalis, che sarebbe tra le parti offese, scrive l’Ansa, insieme a Mara Venier.

Continua l’Ansa che il pm Grazia Colacicco, titolare delle indagini, nel decreto di citazione a giudizio, ha contestato a vario titolo ai tre blogger il concorso in intercettazione abusiva, detenzione e diffusione abusiva di codici di accesso (accusa da cui è esclusa Lucarelli) “al fine di procurare a sé o ad altri un profitto o di arrecare ad altri un danno”, accesso abusivo a sistema informatico, violazione della privacy. L’inchiesta, prosegue l’Ansa, è nata nel 2011, in seguito alla denuncia sporta nell’ottobre 2010 da Elisabetta Canalis la quale si era accorta che stavano girando sul web foto della festa data per il suo compleanno nella villa in riva al lago di Como del suo ex George Clooney e che qualcuno le voleva vendere.

Da qui le indagini affidate alla pg che si occupa dei reati informatici, e la scoperta che i tre blogger si sarebbero intrdotti “abusivamente (…) – si legge nel capo di imputazione citato dall’Ansa – in un sistema informatico o telematico protetto da misure di sicurezza”. I tre, secondo la ricostruzione di pm e polizia giudiziaria, sarebbero riusciti, in questo caso, ad ottenere codici e password dell’account della modella e show girl Federica Fontana (operazioni facilitate da domande a basso livello di protezione per il recupero delle parole chiave), una delle ospiti al compleanno della Canalis e ad accedere “alla galleria fotografica che conteneva immagini della festa privata” che risale al settembre 2010. Foro che, recita sempre il capo di imputazione, avrebbero cercato, a vuoto, di vendere a un noto settimanale di gossip per 120 mila euro. Come riporta l’atto che dispone il giudizio per citazione diretta, i tre sarebbero riusciti a ‘espugnare’ anche gli account di posta elettronica, oltre che di Federica Fontana anche lei parte offesa con il marito Felice Maria Rusconi, di Mara Venier (parte offesa) e di altri personaggi del mondo dello spettacolo come Scarlett Johansson, Sandra Bullock, venendo in questo modo a conoscenza delle loro “conversazioni personali”. I tre blogger, sui social network, respingono ogni accusa e spiegano di non aver ‘rubato’ nulla, ma di aver trovato le foto e quant’altro già sul web.

La Lucarelli, che adesso collabora con Il Fatto Quotidiano, ha gridato la propria innocenza su Facebook: “Non ho mai violato un account di posta elettronica in vita mia, neanche quello di ex fidanzati”. Quelli di oggi, per la giornalista, sono “titoli fantascientifici”. “Tutto quello che è accaduto è che io all’epoca – racconta sulla sua pagina Facebook – mi sono vista recapitare le foto di un compleanno della Canalis a casa Clooney. Non ho mai chiesto e ricevuto un euro da nessun giornale, rivista o editore, né per quelle foto né per qualsiasi altra foto o notizia in altri periodi. Non c’è mai stata neanche alcuna trattativa che mi abbia riguardata”.

Però “ci sono state perquisizioni, sequestri e intercettazioni come se fossi entrata in possesso di informazioni riservate alla Cia, ma negli atti non c’è un passaggio in cui risulti che io abbia mai venduto o contrattato una notizia o una foto. Dalle carte risulta in verità che la persona che le ha tentate di vendere abbia un nome e un cognome. Lo ha ammesso sia la persona stessa sia il giornale che ha trattato con lui, non capisco come mai questa persona sia stata poi estromessa dall’indagine”.

Per quanto riguarda Guia Soncini, “non l’ho mai sentita in vita mia ne’ al telefono né via mail”. “Aggiungo che alcune delle persone citate come parte lesa (ad esempio la Venier) conoscono questa vicenda, hanno letto la mia posizione e si sono sentite così lese da essersi rifiutate di sporgere querela. La verità la stabilirà il processo. E ora scusate ma devo hackerare la posta di Ryan Gosling così scopro come va con Eva”.