Semaforo, il verde troppo breve per i pedoni. A Bergamo appena 5 secondi

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Gennaio 2015 - 14:17 OLTRE 6 MESI FA
Semaforo, il verde troppo breve per i pedoni. A Bergamo appena 5 secondi

Un semaforo con indicatore di tempo

BERGAMO – Succede quasi sempre: il verde è troppo breve al semaforo e i pedoni sono costretti ad essere più scattanti di un centometrista. Ma cosa accade quando il pedone in questione è un anziano o un disabile? Se quei 5 secondi sono sufficienti a percorrere (per una persona media) solo metà carreggiata, come potrà mai farcela un vecchietto col bastone o una mamma col passeggino? La polemica c’è stata dappertutto, in tutti i comuni d’Italia si sono sollevati polveroni, magari prendendo a caso un mucchietto di segnalazioni da parte di cittadini esasperati. Ma difficilmente sono state trovate soluzioni definitive.

L’ultima in ordine di tempo è stata Bergamo. A raccogliere i malumori è stata la Federconsumatori che ha cronometrato tutti i semafori a rischio in città:

“All’incrocio tra Viale Papa Giovanni XXIII con le Vie Paleocapa e Angelo Mai il tempo di “verde” riservato ai Pedoni è di 5 secondi. Mentre il traffico veicolare fruisce di tempi notevolmente maggiori. Medesimo problema lo si riscontra all’incrocio tra Via Bonomelli / piazzale Marconi / viale Papa Giovanni. Sempre 5 secondi di “verde” per i pedoni.

Si tratta di due incroci particolarmente utilizzati, sia dai pedoni sia dagli automobilisti: siamo sulla direttrice che porta alla stazione ferroviaria, al tram delle Valli e alle autolinee e i passaggi zebrati sono lunghi oltre 20 metri.

Analoga situazione all’incrocio tra Via Garibaldi e Sant’Alessandro. In questo caso il passaggio pedonale è di “appena” una decina di metri ma, comunque, 5 secondi sono sempre troppo pochi per attraversare”.

Lo stesso accade nelle altre città d’Italia. E da ultimo non mancano casi di cronaca che concorrono ad esasperare gli animi. E’ notizia non proprio fresca, di appena un mese fa, quella di un anziano di 85 anni multato con una sanzione di 41 euro perché, nonostante fosse partito col verde, era giunto al capo opposto della strada con il semaforo rosso. Un caso isolato, si dirà, da derubricare a mero eccesso di zelo del vigile, forse, ma comunque indicativo di una situazione che andrebbe risolta una volta per tutte.

Il Codice della strada neppure è risolutivo perché la norma è troppo generica: secondo la legge la durata del verde è un segnale di via libera che non deve avere necessariamente una durata sufficiente al completo attraversamento. Il giallo, invece, varia in base alla lunghezza della strada da attraversare e alla velocità media pedonale. Ma in quella media, per definizione, non rientrerebbero i pedoni più deboli.

Tempo fa, l’Aci aveva detto basta al giallo pedonale che, per proteggere i pedoni più lenti, finiva col mettere a rischio tutti, indotti ad attraversare lo stesso quando si diffonde la consapevolezza . Al posto del giallo, diceva l’Aci, sarebbe utile un countdown che segnala quanto manca al rosso, in modo che ciascuno possa regolarsi di conseguenza: il tempo di sgombero dell’attraversamento pedonale verrebbe contrassegnato da un tempo di giallo di durata sufficiente ai pedoni per completare l’attraversamento, prima che abbia luogo l’accensione della luce verde per i veicoli in conflitto con questi.