Sequestro Spinelli, Ghedini: “Documenti? Solo un bluff”

Pubblicato il 19 Novembre 2012 - 18:01 OLTRE 6 MESI FA
Niccolò Ghedini

MILANO – L’avvocatoNiccolò Ghedini la mattina del 16 ottobre scorso gestisce la “trattativa” con i sequestratori di Giuseppe Spinelli. Il contabile di Silvio Berlusconi, dopo avere contattato l’ex premier e avergli riferito che degli uomini sono pronti a consegnare dei documenti che potrebbero ribaltare l’esito del giudizio civile sul Lodo Mondadori in cambio di 35 milioni di euro. “Quella mattina – ha raccontato lunedì mattina Ghedini – mi ha chiamato molto presto il Presidente avvertendomi che Spinelli gli aveva fatto una telefonata strana. Cosí ho richiamato il ragioniere e ho capito che qualcosa non andava”.

“Dopo che Spinelli mi ha raccontato questa storia dei documenti sul Lodo Mondadori e dei soldi che questi signori volevano – prosegue Ghedini – gli ho risposto che per decidere se pagare qualcosa, era necessario che lui venisse ad Arcore con uno di questi signori. Quando mi ha risposto che non poteva muoversi, ho capito che in quel momento il ragioniere era in uno stato di costrizione. A quel punto ho richiamato Berlusconi, avvisandolo che avremmo dovuto avvertire la Procura”.

Quindi Ghedini spiega il perchè aspettare 24 ore prima di avvisare la Procura di Milano: “In realtà non abbiamo affatto aspettato tutto questo tempo. Già il giorno stesso ho telefonato io stesso in Procura ma prima abbiamo voluto capire dallo stesso Spinelli, che nel frattempo era stato liberato e riportato ad Arcore da una scorta privata, che cosa era accaduto. Non è stato semplice, perché Spinelli e sua moglie erano sotto choc e temevano anche per la vita della figlia e della nipotina che abitano vicino a loro. Solo in serata abbiamo capito che cosa era successo. E il giorno dopo, insieme al collega Longo, ci siamo recati dalla dottoressa Boccassini per chiarire meglio quanto avevamo accennato al telefono il giorno prima”.

Il bluff dei documenti. “Quei documenti non non li abbiamo nemmeno mai visti ma da quello che sostenevano di avere, direi che si trattava di un vero bluff”.