Marchionne fa il duro: “Gli scioperi sono inutili”

Pubblicato il 19 Ottobre 2011 - 11:42 OLTRE 6 MESI FA

Sergio Marchionne

TORINO – Le proteste non servono a niente e lo sciopero è un controsenso. Certo non ci si poteva aspettare qualcosa di diverso da Sergio Marchionne, dall’amministratore delegato di un grande gruppo industriale, da chi certo non concepisce nemmeno una manifestazione di piazza in stile Indignados. La situazione è difficile ammette, ma tanto i cortei non risolvono nulla, quindi perché scomodarsi?

“E’ un problema da gestire, non lo metto in dubbio. Bisogna capire la composizione della protesta. C’era parecchia gente a Roma che era lì per altri obiettivi”, non solo a sfasciar vetrine, insomma. ”Sono situazioni non facili – ha aggiunto Marchionne – questo è veramente un momento difficile, è importante il comportamento dell’Europa e ancora di più quello dell’Italia”. Ma tanto portare la rabbia in piazza non ha senso: “Lo abbiamo visto con gli scioperi in Grecia per due giorni, sono cose che non risolveranno niente. Scioperare, protestare non serve a niente”.

Ora s’avvicina lo sciopero Fiom nel gruppo Fiat per venerdì: ”Lo sciopero è un non senso, veramente una cattiva idea. Non è certo un modo giusto per incoraggiare gli investimenti in Italia”. ”Se la maggioranza dei nostri lavoratori ci dicesse che non siamo bene accetti ce ne andremmo, ma non credo che sarà cosi”’, ha aggiunto.

Marchionne più conservatore del governatore della Banca d’Italia e futuro presidente della Bce? Sì, perché a leggere le parole di Mario Draghi la sostanza è un’altra: ”Se la prendono con la finanza come capro espiatorio, li capisco, hanno aspettato tanto: noi all’età loro non l’abbiamo fatto”, Draghi queste parole le disse “a caldo”, dopo gli scontri a Roma di sabato 15. ”Noi adulti siamo arrabbiati contro la crisi, figuriamoci loro che hanno venti o trent’anni”.