Il serial killer di Roma si difende: “Non sono un mostro”. La figlia: “Non può uccidere, è stato un buon padre”

Pubblicato il 20 Maggio 2010 - 20:21 OLTRE 6 MESI FA

Angelo Stazzi

“Non è facile vivere chiuso in carcere e sapere di essere additato come un mostro”. Lo ha scritto in una lettera letta durante la trasmissione Porta a Porta Angelo Stazzi, sospettato di essere il serial killer di Roma.Stazzi ha ammesso di essere l’assassino del’infermiera romana Maria Teresa Dell’Unto,sparita nel 2001 e trovata morta il 25 novembre scorso sotto terra, a Montelibretti, proprio dove abitava Stazzi.

“Penso ai miei familiari, agli amici e ai miei nipotini – prosegue Stazzi nella lettera – chi mi conosce sa che sono una persona diversa. Mi domando cosa resta della mia vita. Ho sbagliato e chiedo scusa alla mia famiglia e ai familiari della Dell’Unto. Ho taciuto la verità, quando è saltata fuori è finito un incubo e oggi, chiuso in cella, mi sento libero. In passato vivevo con un peso sulla coscienza”.

Anche sua figlia interviene per difenderlo: “Chiamare mio padre serial killer è una parola grossa. Lui è un uomo che ha sbagliato ed è giusto che paghi per quello che ha fatto alla signora Dell’Unto. Ma per gli altri no”. Così la figlia di Angelo Stazzi in un’intervista rilasciata a ‘Porta a porta’. “Non posso pensare che lui sia un serial killer – ha proseguito la figlia di Stazzi facendosi riprendere di spalle e con la voce alterata -, ho vissuto con lui. Non è mai stata una persona violenta, anzi faceva solo medicazioni”.

“Mio padre non ucciderebbe neanche per un milione di euro, figuriamoci per 50 euro”. Così in un’intervista a Porta a porta una delle figlie di Angelo Stazzi, sospettato di essere il serial killer di Roma. “E’ stato un buon padre con noi – ha proseguito la figlia di Stazzi – ma ha tradito mia madre per vent’anni e questo ci ha fatto soffrire perché mia mamma non stava bene. Con noi è sempre stato tranquillo e calmo e quando ha confessato dell’ omicidio della signora Dell’Unto per noi è stato uno shock. Lui ci ha detto che con la Dell’Unto c’era stata una brutta lite, lui le ha dato uno schiaffo. Ci ha anche fatto male sapere che l’ha sepolta nel giardino di casa dove mangiamo e dove i suoi nipoti giocano”. “A noi doveva dire la verità, non nasconderla – ha proseguito la figlia -. Mi ha dato fastidio che io e mia sorella dobbiamo sapere tutto dai giornali, comunque andremo a trovarlo a Regina Coeli, come già capita una volta al mese perché non pensiamo che sia un serial killer”.