Serravalle Autostrade, i documenti della compravendita Penati-Gavio

Pubblicato il 24 Ottobre 2011 - 17:22 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 24 OTT – Una compravendita tra l’allora presidente della Provincia di Milano Filippo Penati e l’imprenditore Marcello Gavio: nel suo articolo pubblicato sul Corriere della Sera Economia, Mario Gerevini ricostruisce la storia dell’acquisto da parte della Provincia di Milano del 15 per cento dell’autostrada Serravalle per, scrive Gerevini, 238 milioni, 8,83 euro ad azione, “il prezzo più alto mai pagato fino a quel momento”.

La compravendita è avvenuta nell’estate del 2005. Grazie ai documenti dell’epoca Gerevini ha tentato una ricostruzione della vicenda, tornata d’attualità con il coinvolgimento di Penati nell’inchiesta dei pm di Monza.

La ricostruzione di Gerevini parte con il patto di sindacato del dicembre del 2004 con cui la Provincia, già azionista al 37 per cento di Serravalle, e il Comune, socio con il 18 per cento, decidono quotarsi in Borsa. Nel capitale il gruppo Gavio raggiunge il 27 per cento.

Penati, ricorda Gerevini, ha sostenuto di aver comprato da Gavio per la mancata risposta dell’allora sindaco di Milano Gabriele Albertini alla sua lettera. A proposito Gerevini riporta la missiva, scritta da Penati il 6 giugno del 2005: “Caro Sindaco, come ti era già stato preannunciato con una mia precedente nota, è intenzione di questa amministrazione rafforzare la propria partecipazione nella Milano Serravalle per il conseguimento dei propri fini strategici. Nel riconfermarti, quindi, la nostra disponibilità ad acquistare azioni della suddetta società di proprietà dell’ente da te amministrato, ti invito a fissare un incontro nel più breve tempo possibile, qualora foste disposti alla vendita, per concordare il prezzo e le modalità per la definizione dell’acquisto. Ricordo che la normativa vigente consente la vendita diretta tra enti pubblici di azioni societarie senza la necessità di indire una gara ad evidenza pubblica. In attesa di un tuo sollecito riscontro…”.

All’epoca, scrive Gerevini, la Provincia aveva “solo 20 milioni in cassa”, e per questo motivo non si sarebbe fatta la compravendita tra enti. Una lettera simile sarebbe stata inviata anche agli altri soci. Ma a rispondere sarebbe stato solo Gavio, secondo quanto – in base a Gerevini  – avrebbe detto Penati.

Prosegue Gerevini: “Il 21 luglio, otto giorni prima di chiudere con Gavio, la Provincia affida alla Vitale & Associati un incarico “per l’assistenza… per il progetto di quotazione in Borsa della Milano-Serravalle”. Tecnicamente è una “Determinazione dirigenziale” firmata dal direttore del settore Partecipazioni, Antonino Princiotta, ex segretario della Provincia, anch’egli indagato a Monza. La consulenza decorre dal 25 luglio, costo 80 mila euro. Non c’è traccia di altri incarichi”.

Arriva poi il 29 luglio, data del “Contratto di compravendita azionaria tra Asam- Azienda Sviluppo Acqua e Mobilità ……” e tre società del gruppo Gavio. Quel 29 luglio, ricorda Gerevini, si riunisce la Giunta della Provincia e delibera il via libera al pegno sulle azioni Serravalle a favore di Banca Intesa. “Il contratto, scrive Gerevini, proveniente dallo studio legale Pedersoli, era stato proposto 24 ore prima. Arriva in pochi minuti anche il timbro di “Regolarità tecnica” della ragioneria dell’ente”.

Il contraente per conto della Provincia è la controllata Asa spa, che si occupa di ambiente e servizi idrici. Per renderla “legata” al campo delle autostrade, con una seconda delibera “la Giunta modifica lo statuto dell’Asa. Alle 13 del 29 luglio arriva il notaio Matarrese Pasquale e Penati Luigi Filippo presiede la riunione che cambia lo statuto e trasforma l’Asa (Azienda Servizi Acque) in Asam (Azienda Sviluppo Acqua e Mobilità)”.

La prima decisione del nuovo consiglio di amministrazione fu di “spendere 238 milioni per il 15 per cento della Serravalle. Così contestualmente alla firma del contratto parte l'”ordine irrevocabile e incondizionato” a Banca Intesa “di pagare al venditore a mezzo bonifico” il prezzo pattuito. Tutto il 29 luglio”.

Dopo questa procedura, scrive Gerevini, sarebbe arrivata la consulenza dell’advisor Vitale. Ma in quel momento, (29 luglio 2005)  il documento parla già al passato: l’operazione è stata conclusa. Quindi, si domanda Gerevini, “alla Provincia serviva una ‘copertura’ ex post più che una consulenza ex ante?”.

Infine, l’9 agosto, scrive Gerevini, “viene protocollata l’ennesima ‘Determinazione dirigenziale’ che affida alla Vitale & Associati ‘l’incarico di consulenza nella fase di determinazione del prezzo di acquisto di azioni della società Milano Serravalle ….’. Centoventimila euro, Iva compresa”.