“Severino Antinori promise 7mila euro all’infermiera che lo ha denunciato”: teste in aula

di redazione Blitz
Pubblicato il 23 Febbraio 2017 - 12:24 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – “Severino Antinori aveva promesso 7mila euro all’infermiera spagnola” per il prelievo dei suoi ovuli: a dirlo al processo che vede imputato il ginecologo della clinica Matris, è una addetta alle pulizie della stessa clinica di via dei Gracchi, a Milano. L’impiegata ha riferito quanto le avrebbe detto la stessa giovane infermiera spagnola la sera prima dell’intervento dell’8 aprile scorso.

L’accusa ricalca quella di altre due donne, che avevano parlato di offerte di soldi per i loro ovuli, comportamento che in Italia è considerato reato. 

 

Dopo le testimonianze di un altro infermiere e di una segretaria della clinica di procreazione assistita, l’udienza, in cui più volte il presidente del collegio Luisa Ponti è intervenuta per mettere fine ai botta e risposta tra accusa e difesa, è stata rinviata al prossimo 8 marzo.

Quel giorno i giudici dell’ottava sezione penale ascolteranno l’infermiera spagnola, parte civile in quanto presunta vittima di violenza privata, rapina e lesioni. La testimonianza della donna, che al momento si trova a Malaga, in Spagna, avverrà a porte chiuse nell’aula del Palazzo di giustizia milanese dedicata alle audizioni protette.

In merito alla confidenza fatta dalla giovane spagnola alla addetta delle pulizie, le intercettazioni telefoniche agli atti dell’indagine fanno ritenere che in realtà il medico non aveva alcuna intenzione di versare soldi alla donna. La quale invece, dopo l’intervento, sempre in base alle conversazioni intercettate, avrebbe dovuto lasciare la clinica.

Di questa promessa verrà chiesta conferma alla ragazza, parte offesa nel processo, il prossimo 8 marzo durante la sua audizione nell’aula protetta che si trova al settimo piano del Palazzo di Giustizia di Milano.