“Sfera Ebbasta è blasfemo”. L’omelia di Don Juan a Cologna Spiaggia

di redazione Blitz
Pubblicato il 1 Febbraio 2019 - 14:42 OLTRE 6 MESI FA
"Sfera Ebbasta è blasfemo". L'omelia di Don Juan a Cologna Spiaggia

“Sfera Ebbasta è blasfemo”. L’omelia di Don Juan a Cologna Spiaggia

TERAMO – “Sfera Ebbasta è blasfemo”. Ne è convinto Don Josè Erismar De Andrade Silva che nella chiesa di Cologna Spiaggia, in provincia di Teramo, ha tenuto una accesa omelia contro la star della Trap. Il prete brasiliano, da circa un mese alla guida della parrocchia, ha invitato i genitori a controllare gli smartphone dei loro figli: “Se ci sono testi di Ebbasta – gli ha ordinato – cancellateli. E’ musica spazzatura, un pessimo esempio”. 

Il nome di Sfera Ebbasta è tristemente legato alla strage della discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo, dove era atteso la notte tra il 7 e l’8 dicembre. Nella calca che si generò per l’uso di uno spray urticante persero la vita 6 persone, cinque giovani tra i 14 e i 16 anni, e una madre che accompagnava la figlia. Don Juan non è il primo prelato a scagliarsi contro il rapper idolo dei ragazzini.

Prima di lui già l’esorcista don Antonio Mattatelli aveva duramente condannato le sue canzoni, affermando addirittura che “dietro di esse si nasconde il demonio”. E prima ancora  don Silvio Caterino, un parroco di Trevignano, in Veneto, che su Facebook ha scritto: “Che qualcosa sia male non si può più dire: è questo che ci sta rovinando. Leggete il testo di Hey tipa, leggetelo tutti. Perché molti dei nostri ragazzi delle medie vanno a scuola con quella canzone nelle orecchie, al mattino… e questo è male! È male!”

Sfera Ebbasta, predica oggi Don Juan, “fa apologia sessista, della violenza. Considera le donne delle… Il mondo ha bisogno di persone e non di semplici individui. Le persone si formano con l’educazione, trasmettendo i valori della vita, sin da piccoli”.

Ed è sempre in Abruzzo che il rapper è finito letteralmente sotto processo. Il musicista è indagato dalla Procura di Pescara per istigazione all’uso di sostanze stupefacenti. Il fascicolo è stato aperto dopo l’esposto presentato da due senatori di Forza Italia, Lucio Malan e Massimo Mallegni.